Un selfie ci salverà: le app al servizio della diagnostica per immagini
Sì, ok: farsi un selfie mentre si guida è da stupidi. Fotografare ogni momento della nostra vista presta il fianco ai voyeur. Ma l'autoscatto potrà salvarci la vita. Perché il futuro della medicina passa (anche) dallo sfruttamento degli smartphone in chiave medica.
Complice anche il mutamento del welfare, il controllo medico deve adattarsi. Meno file (in ambulatorio) e più file (sul nostro telefonino). L'arma in più per medici e pazienti è proprio il selfie. Fotografare il proprio corpo e inviare le immagini al proprio dottore consentirà analisi sempre più dettagliate in pochi click. Certo, le visite mediche non possono essere sostituite. Ma una parte del monitoraggio può anche essere "a distanza". Grazie alla "diagnostica per immagini".
Le app che indossano il camice - Le applicazioni "mediche" si moltiplicano. E questo elenco potrebbe aggiornarsi di giorno in giorno. Il sito Gigaom ne ha selezionate alcune. Come MedSnap, capace di capire se la pillola fotografata è quella giusta e se è autentica. Un antidoto al fai-da-te e alla contraffazione.
In uno studio pubblicato sulla International Academy of Pathology, un gruppo di ricercatori hanno accoppiato la camera di un Nokia Lumia 1020 con un microscopio per creare uno strumento da 41 megapixel capace di scandagliare le cellule umane.
Colorimetrix, invece, trasforma lo smartphone in uno spettrofotometro, uno strumento capace di leggere, tra le altre cose, le strisce per l'esame delle urine, il ph e il livello di glucosio.
Molte sono le app che si propongono di monitorare i battiti del cuore. Una (la Triton Fluid Management System) quella autorizzata dalla FDA e capace di analizzare quanto sangue sta perdendo un paziente durante un'operazione. Basta un iPad.
L'ultimao arrivato è il Mobile Heartbeat CURE (Clinical Urgent REsponse) Camera Module. L'idea è semplice: una camera ad alta risoluzione cattura le immagini dei pazienti e le invia a un team di medici. La diagnosi e il monitoraggio restano umani. Il veicolo si fa tecnologico. Un modo agile e rapido per valutare a che punto sono le cure o se è necessario un ricovero. La privacy? Le foto non vengono immagazzinate sul dispositivo ma solo nella sede "medica". Esattamente come in una cartella clinica tradizionale.