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Selvaggia Lucarelli attacca Francesca Barra
Selvaggia Lucarelli sbrana Francesca Barra, candidata Pd a Matera.Un caso di proiezione?
Selvaggia Lucarelli non sa trattenersi quando vede un’altra donna, magari bella e intelligente, comparire all’orizzonte mediatico, e spara a zero per farla fuori sulla pista, un po’ come l’attacco giapponese agli aerei Usa a Pearl Harbor, solo che si tratta dell’italianissima Matera.
Questa volta è toccato a Francesca Barra, moglie dell’attore Claudio Santamaria, eroe mediatico grazie al fortunato film Lo chiamavano Jeeg Robot.
La Lucarelli, in un articolo dall’eloquente titolo “Francesca Barra la candidata-selfie strappata all’Isola” su Il Fatto Quotidiano di oggi, se la prende con la candidata Pd a Matera (la Lucarelli scrive “il candidato”, sic) mettendola sul piano personale: dice che la biografia di Wikipedia non è molto attendibile, che non è una vera conduttrice (come del resto la Lucarelli non è una vera giornalista, non essendo iscritta all’Ordine), che è impacciata in Tv, che è indecisa e che fa “gaffe e ripensamenti”, che il Pd gli ha impedito di andare in onda dopo una partecipazione non eccelsa ad Agorà, che è vanesia e inadeguata e che più che di politica si è interessata, in questa campagna elettorale, di selfie e si vende mediaticamente molto bene.
Sostiene Selvaggia che la moglie di Santamaria sarebbe affetta da “narcisismo, goffaggine ed inadeguatezza”, appurato che “non è conscia dei suoi limiti ed ambisce a tutto” (proprio come S.), che ha una “goffaggine da Fantozzi”, per passare ad un irriguardoso epiteto come la “Folco Quilici delle orecchiette”.
Ma sarebbe ingiusto catalogare l’invettiva solo sui supposti umani difetti della Barra ed infatti nell’articolo c’è un gran finale da commentatrice politica di razza in cui si parla di enfasi di “discorsi fatti da un balcone, anziché dai sassi di Matera” in cui riesce ad offendere anche una intera città non degna di paragonarsi al famoso balcone storico di piazza Venezia, a Roma.
Insomma una critica a 360 gradi su aspetti effimeri e del tutto marginali dal discorso politico, l’unico di cui ci si dovrebbe interessare.
La Lucarelli forse soffre di un complesso di proiezione per cui, quello che può a buona ragione essere addebitato a lei, lo proietta sugli altri, pardon sulle altre.