Addio autoradio, con Spotify la musica in streaming entra nelle auto
C'era una volta la radio FM, da "inseguire" frequenza per frequenza quandi ci si trovava in auto, districandosi fra interferenze e disturbi. Tutto questo sarà presto solo un ricordo, ancora una volta grazie a internet. Un nuovo esempio lo offre Spotify che, dopo avere conquistato milioni di utenti in tutto il mondo ed essere sbarcata recentemente anche in Italia (dove solo nella prima settimana gli utenti hanno ascoltato 11 milioni di brani), entra anche nell'abitacolo delle auto. Dopo Ford, infatti, anche Volvo al Salone dell’Auto di Ginevra ha annunciato che la piattaforma di streaming musicale sarà disponibile per la prima volta sui propri modelli di auto grazie al sistema Sensus Connected Touch integrato nel cruscotto e attivabile a comando vocale.
La collaborazione con Ford era stata annunciata da Spotify la scorsa settimana: la casa automobilistica americana includerà infatti la piattaforma musicale nel suo sistema Sync AppLink. Nelle prossime settimane il progetto coinvolgerà più di un milione di vetture in America e verrà esteso all’Europa nel corso dell’anno.
"L’obiettivo di Spotify è rendere accessibile la musica il più facilmente possibile, sempre e ovunque", spiega Pascal de Mul, responsabile Partnership Hardware di Spotify; "L’automobile è il primo luogo dove le persone ascoltano musica e stiamo lavorando per rendere Spotify disponibile su diverse tipologie di vetture. Siamo davvero lieti di annunciare questa nuova soluzione - sviluppata in partnership con Volvo - che permette agli utenti di godere della musica di Spotify in tutta sicurezza anche durante la guida. Il servizio, infatti, è attivabile a comando vocale e integrato nel cruscotto dell’autovettura”.
Affari Italiani - Spotify Volvo Geneva Announcement on MUZU.TV.
Intanto anche Google si prepara a lanciare un servizio di streaming musicale premium: lo farà entro la fine dell'anno attraverso YouTube che, secondo quanto riporta Fortune, proporrà la possibilità di eliminare la pubblicità dai videoclip in cambio del pagamento di un abbonamento. In una nota ufficiale, YouTube non commenta i rumors ma ammette che alcuni creatori di contenuti credono di poter ricevere benefici economici da un servizio a pagamento, "e ci stiamo pensando", fanno sapere dalla società.
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