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Startup, consigli ed errori da non fare quando ci si presenta agli investitori

Raccogliere investimenti per la propria startup non è così semplice come si crede: c’è bisogno di una preparazione che possa dare consistenza e credibilità al proprio lavoro e alla propria idea di business e bisogna saper evitare degli errori grossolani che possono mettere a rischio l’intera operazione di funding.

Non è solo una questione di network, che comunque ha la sua importanza, piuttosto di conoscere tutti gli elementi che possano dare fiducia al pool di investitori a cui si sta chiedendo di puntare sulla propria idea, raccontando nei dettagli il suo potenziale e il suo impatto nel mercato di riferimento. A fornire una guida in cerca di risorse finanziarie ci pensa adesso Sf Deal, società fondata da Roberto Sfoglietta, che prende per mano le startup accompagnandola alla ricerca di fondi per i loro asset attraverso incontri mensili con un club di investitori organizzati dalla società. E a meno di un anno dalla sua fondazione, è riuscita a portare nove startup a raccogliere oltre 3,2 milioni di euro di investimenti e nella sua esperienza Roberto Sfoglietta ha definito quali sono gli elementi imprescindibili per portare avanti una buona presentazione davanti a degli investitori e quali sono invece gli errori da evitare.

Le startup che si affidano a SF Deal sanno che per concludere un aumento di capitale devono essere credibili e sostenere le loro tesi attraverso i numeri e i dati di mercato. Così le prepariamo in modo che facciano un buon lavoro e non commettano errori che spesso ho visto sono la causa di deal saltati”, spiega Sfoglietta.

I cinque elementi da preparare prima di presentarsi ad un investitore
Prima di tutto, quando si presenta un’idea di business bisogna essere certi che possa essere fattibile, strutturata e scalabile, rispettando quella che è poi la definizione di startup innovativa.

L’elemento cardine per un incontro con gli investitori è la stima di una valutazione aziendale, sia pre che post money, ciò vuol dire essere consapevoli dell'effettivo valore della propria startup. Necessario è redigere un financial plan ben strutturato su un arco temporale di 5 anni, che possa mostrare tutti i passi che l’impresa intende fare così da avere chiaro la direzione e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Un altro documento importantissimo è l’execution plan rispetto al round che si va a richiedere agli investitori. Questo documento mostra come verrà speso il finanziamento dell’aumento di capitale: una previsione reale e dettagliata che deve far capire la serietà dell’investimento.

Nel business plan bisogna poi raccontare il team, spiegando ogni ruolo, quali figure chiave ci sono e come lavoreranno per il raggiungimento dei risultati prima elencati.

Errori da non commettere durante l’esecuzione di un pitch agli investitori                                                            Ci sono inoltre, degli errori che non vanno assolutamente commessi durante la presentazione di un pitch che vanno a minare le performance e le chance di ottenere il finanziamento sperato.
Bisogna essere preparati nella lettura dei dati e della spiegazione dei numeri presenti sul proprio pitch: in caso contrario la credibilità dell’intero progetto potrebbe risentirne. L’MVP ovvero il prototipo, deve essere testato e funzionante prima della presentazione agli investitori e non deve essere basato solamente su ipotesi. Infine, un altro sbaglio che non va mai commesso è quello di avere una valuation pre-money non coerente con i dati presenti sul financial plan: questo creerà confusione e porterà gli investitori a non avere fiducia sul progetto. Per ottenere la fiducia di un investitore bisogna avere un’offerta ben strutturata che permetta di effettuare una performance brillante e soprattutto convincente, guidata da numeri e fatti inoppugnabili.

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