Zuckerberg, 500 mila euro in pubblicità per il terremoto: una buona idea - Affaritaliani.it

MediaTech

Zuckerberg, 500 mila euro in pubblicità per il terremoto: una buona idea

Mark Zuckerberg a Roma dona 500 mila euro per il terremoto in pubblicità. La scelta ha suscitato polemiche. Ma è una buona idea. Ecco perché

Mark Zuckerberg donerà 500 mila euro per il terremoto in spazi pubblicitari. 

Una scelta, quella del padre di Facebook, che sta facendo discutere. La donazione in crediti pubblicitari è singolare. La Croce rossa potrà avere mezzo milione di euro di annunci, da utilizzare come meglio crederà. La proposta è stata accolta con scetticismo. In sostanza si rimprovera a Mark Zuckerberg di elargire qualcosa che a lui non costa nulla, cioè uno spazio virtuale. Seconda accusa: ai terremotati e alle associazioni che se ne stanno prendendo cura non serve pubblicità ma soldi, subito. 

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi, ad esempio, ha sottolineato che "più che una donazione vera e propria sembra una trovata pubblicitaria. In questo momento sarebbe stato sicuramente più utile versare soldi direttamente alla Protezione Civile per far fronte all'emergenza".

In realtà quei 500 mila euro, che siano in spazi pubblicitari o in contanti, restano 500 mila euro. Innanzitutto perché gli spazi garantiti alla Croce rossa occuperanno un pezzo di social che altri inserzionisti sarebbero stati pronti a pagare. Anche i mancati incassi sono quindi una forma di donazione. Senza dimenticare che Facebook vive quasi esclusivamente di pubblicità. Certo, 500 mila euro non sono una cifra gigantesca in relazione al fatturato. Ma si tratta pur sempre di una cifra significativa, proveniente da una società quotata, che deve rispondere ai suoi azionisti e non agli slanci (interessati o meno) di un solo uomo.

I critici sottovalutano poi la potenza comunicativa di Facebook, la più grande vetrina pubblicitaria al mondo. Grazie ad annunci sempre più indirizzati, anche investimenti modesti possono andare a bersaglio. 500 mila euro, quindi, sono una cifra consistente. Mark Zuckerberg sa meglio di ogni altro che questo investimento potrebbe trasformarsi in un moltiplicatore: la pubblicità può generare introiti, anche in un periodo breve. La Croce rossa, ad esempio, potrebbe occupare gli spazi con richieste di donazioni. Oppure potrebbe sfruttarli per dare visibilità gratuita alle attività rimaste in piedi dopo il terremoto, per ricreare un circuito turistico virtuoso. Qualora la Croce rossa lo desideri, potrebbe anche fare quelle che fanno molte agenzie: rivendere gli spazi donati a chi desideri comprarli. E allora i 500 mila di Zuckerberg si trasformerebbero in moneta sonante nel giro di pochissimo tempo. Insomma, la mossa di Facebook sarà anche stata fatta per una questione di immagine, ma non è meno significativa rispetto a una donazione diretta del suo fondatore.