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Medicina
Congresso SIN, Novartis: le novità sul trattamento dell’emicrania
Nel corso del congresso di Bologna, Novartis ha esposto una versione ridotta della sua migraine room

Nell’ambito del 50° congresso nazionale SIN (Società Italiana di Neurologia), Novartis ha organizzato due simposi dedicati rispettivamente alla sclerosi multipla e all’emicrania.

 

Rispetto all’emicrania, il simposio “Innovation Matters: l’esperienza italiana con erenumab” ha consentito di mettere in luce i vantaggi derivanti dall’innovazione e dalla ricerca in questo specifico ambito.

 

La Prof.ssa Cristina Tassorelli, Professore Ordinario di Neurologia dell'Università di Pavia e Direttore dell’Headache Science Center della Fondazione Mondino IRCCS Neurologico di Pavia, ha spiegato l’invasività di questa tipologia di malattia, evidenziata anche dai totem interattivi installati da Novartis: “Il problema legato all’emicrania non è ‘solo’ il dolore. Si tratta di un ‘brain state’ con diversi sintomi - quali aura e fotofobia – che cominciano anche alcuni giorni prima dell’attacco vero e proprio”.

 

“Il dolore è il risultato dell’attivazione del sistema trigemino- vascolare. Questi nuovi farmaci costituiscono una vera innovazione, in quanto bloccano il peptide vasoattivo su questo sistema e ne  inibiscono l’infiammazione con efficacia. Questo comporta dei significativi vantaggi in termini di quantificazione della precisione della dose della durata del ciclo, della gestione dell’overdose, nell’efficacia della terapia (già significativa nella prima settimana) e nella maggiore semplicità di adozione della politerapia, in quanto non ci sono interazioni con sumatriptan e i contraccettivi orali”.

 

“Sono stati presentati di recente a congressi internazionali i dati di efficacia e sicurezza relativi a un trattamento con erenumab durato almeno 4 anni, derivanti dall’analisi ad interim della fase di estensione in aperto di uno studio controllato con placebo di 12 settimane in pazienti con emicrania episodica; in particolare, dopo 4 o più anni di trattamento con erenumab il 76,5% dei pazienti ha avuto una riduzione dei giorni mensili con emicrania pari ad almeno il 50%. Inoltre, dati preliminari in real-life sembrano suggerire che con l’aggiunta di erenumab si limiti l’effetto di ‘wearing off’ della tossina botulinica di tipo A”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA CON LA PROF.SSA CRISTINA TASSORELLI:

Il Prof. Barbanti, del San Raffaele di Roma, ha parlato delle prime esperienze di real life in Italia: “Sono stati studiati 372 pazienti tra i 18 e i 65 anni, di diversi centri italiani, in cura con erenumab 70 mg. La dose è stata aumentata a 140 mg in caso di wear-off o in mancanza di risposta dopo due mesi dall’inizio del trattamento. L’aumento della dose si è rivelato efficace nel 69.9% dei casi”.

 

“Nei pazienti con emicrania episodica che soffrivano di 10,3 giorni mensili di emicrania al basale, abbiamo osservato una riduzione pari a 3,5 giorni . Nel gruppo di pazienti con emicraniacronica, c’è stato un dimezzamento della frequenza degli attacchi. Per entrambe le categorie, l’intensità del dolore è diminuita l’intensità del dolore è diminuita sia nell’emicrania cronica che episodica”.

 

“Nei pazienti con emicrania episodica, la possibilità che la frequenza possa essere dimezzata è del 63,8%, mentre tra i cronici sale al 66,3%. A rendere ancora più interessanti questi dati è la considerazione che molti di questi pazienti erano reduci da 4/5 fallimenti terapeutici. La risposta al trattamento nel gruppo di pazienti con emicrania cronica è stata migliore nei soggetti che al basale presentavano  un maggior numero di giorni di emicrania al mese, ,sintomi dopaminergici e allodinia”.

 

Nel corso del convegno, sono state presentate alcune testimonianze di pazienti che hanno utilizzato erenumab, la prima terapia anti-CGRP disponibile nel nostro Paese per la prevenzione dell’emicrania.

 

Il Sig. Giuseppe, di Napoli, ha 30 anni e da 15 soffre di emicrania: “La terapia mi ha permesso di avere una riduzione sia della frequenza degli attacchi, che della loro intensità e del fastidio dato dalla luce. Sono migliorati anche l’effetto e la velocità dei farmaci antidolorifici e antiinfiammatori che assumo durante la fase acuta dell’attacco”.

 

Il Sig. Sergio, di Milano, ha 48 anni e soffre di emicrania da 20: “Prima non ero in condizione di svolgere il mio lavoro e di partecipare efficacemente alla mia vita familiare e sociale. Da 8 mesi seguo questa terapia e fin dal secondo mese ne ho avuto i benefici: oggi ho circa 3-4 episodi emicranici mensili”.

 

Sua moglie Mara ha portato l’interessante testimonianza di una caregiver: “Questo trattamento ha normalizzato la vita di mio marito, che prima era scandita dai ritmi dell’emicrania. E’ sicuramente la cura alla quale mi sottoporrei io, se soffrissi della stessa malattia”.

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