Pensavate di averle già viste tutte nel corso del 2020, soprattutto dal punto di vista sanitario? Purtroppo non è così, perché nell'ultima parte di questo anno veramente da dimenticare sta emergendo come protagonista inattesa una nuova malattia: la peste suina.
E' bene specificare subito che la malattia non è trasmissibile agli esseri umani, ma le sue conseguenze rischiano di essere pesantissime soprattutto per gli allevatori, già messi a dura prova dalla pandemia di Covid-19.
Proveniente dall'Africa, la peste suina si sta diffondendo nel Sud/Est dell'Europa e a settembre la Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) ha avviato una campagna per arrestarne la diffusione nel Vecchio Continente.
Negli ultimi quattro anni la peste ha causato l'abbattimento di 1,3 milioni di suini e di recente in Germania sono stati scoperti anche dei cinghiali positivi a questa malattia, per la quale al momento non esiste ne' vaccino, ne' cura. La rapida diffusione dei contagi in Germania e la trasmissibilità ai cinghiali ha spinto Coldiretti a chiedere il blocco delle importazioni di animali vivi.
Nel nostro Paese, infatti, si stima la presenza di oltre due milioni di cinghiali, anche ai margini dei centri urbani, una situazione che spesso causa danni alle coltivazioni, aggressioni alle persone o incidenti stradali, talvolta anche mortali. Oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza-cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.
Il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.
E la possibilità che si contagino con la peste suina rappresenta un'ulteriore minaccia, sia per gli addetti del settore che per la salute pubblica nel suo complesso, nonché per un'economia già martoriata dal Coronavirus.
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