Epatite C, sconfiggere una malattia sottovalutata
Medici e associazioni di pazienti insieme per affrontare meglio la lotta e la cura dell'epatite C.Oggi le persone affette da questa patologia in Italia sono oltre un milione e mezzo, di cui circa 350mila quelli diagnosticati. Ma spesso c'è poca chiarezza su cosa fare e dove andare per ricevere trattamenti adeguati alla gravità del problema. Una emergenza che spesso, anche in questi ultimi anni, è stata sottovalutata. Ne è la prova il fatto che anche l'approvazione di un piano nazionale è stata più volte rimandata.
Per questi motivi è nato il progetto “HCView – Una finestra sulle politiche per l’epatite C”, il primo think tank sull’epatite, composto da importanti esponenti del panorama politico-sanitario, medici specialisti e associazioni dei pazienti, che si propone di analizzare lo scenario epidemiologico e i bisogni dei pazienti al fine di elaborare proposte programmatiche che supportino l’adozione di politiche innovative per la gestione della malattia.
Durante il convegno che si è tenuto a Roma al ministero della Salute, sono stati presentati i principali risultati della ricerca e del lavoro sul campo, con uno sguardo alle best practices internazionali nelle politiche sanitarie di settore. La speranza di sconfiggere la malattia per i tanti italiani affetti da Epatite C potrebbe diventare realtà nell'imminente futuro grazie alle nuove terapie disponibili che prospettano un approccio del tutto innovativo nella gestione di questa grave malattia.
"Salutiamo con favore la nascita di "HCView-una finestra sulle politiche dell'epatite C". Lo ha dichiarato Fiorenzo Corti responsabile nazionale della Comunicazione di Fimmg, a margine del convegno: "La nostra Federazione non fara' mancare il proprio contributo al focus sull'analisi dello scenario epatite, auspicando un proprio pieno coinvolgimento nell'iniziativa - ha aggiunto Corti -. Siamo l'unica figura professionale nel Servizio sanitario nazionale che gode di uno stretto rapporto di fiducia con i cittadini e vediamo quotidianamente 2 milioni di persone. Siamo pronti a mettere a disposizione le nostre sale d'attesa per iniziative di comunicazione e di informazione sul tema dell'epatite C. E' necessaria una maggior conoscenza dei dati epidemiologici e dei bisogni dei pazienti - ha proseguito Corti - ricordiamo che molti sieropositivi non sono ancora noti. Urgono iniziative per farli emergere, va inoltre migliorato il rapporto tra medicina di famiglia e specialistica: siamo a disposizione per ogni progetto che vada in questa direzione".