Korian, torna "Fermata Alzheimer": a grande richiesta il 16 novembre a Bergamo
Arriva in piazza Matteotti il progetto sulle demenze, che colpiscono 1,2 milioni persone in Italia e 50 milioni nel mondo
Torna “Fermata Alzheimer” il tour voluto da Korian per sensibilizzare gli italiani sulle demenze che colpiscono 1,2 milioni persone in Italia e 50 milioni nel mondo- A grande richiesta il tour arriva anche a Bergamo: Il 16 novembre in piazza Matteotti per “vivere l’Alzheimer per 10 minuti” in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Bergamo e il Dott. Ivo Cilesi e con il patrocinio del Comune di Bergamo
Dopo il successo riscontrato durante il mese dell’Alzheimer, riparte il tour “Fermata Alzheimer” voluto da Korian per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle demenze che colpiscono solo in Italia 1 milione e 200 mila persone e 50 milioni nel mondo.
La crescita negli ultimi anni è vertiginosa e si stima che il numero triplicherà in 30 anni. Ecco perché Korian, dopo le prime 11 tappe che hanno riscontrato un grande successo in termini di pubblico e interesse, ha deciso di andare avanti e propone 5 nuove tappe durante tutto il mese di novembre.
Il Gruppo Korian, con centri in Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Spagna, è leader europeo nei servizi di assistenza e cura, e vanta una forte expertise nella gestione di pazienti con demenza.
L’Alzheimer e le demenze in genere sono infatti una delle prime cause di ricovero in residenze assistite.
Korian offre ogni anno assistenza a 5500 pazienti affetti da questa patologia, forte di un approccio targato Korian che prende il nome di “Positive Care”.
Per le forme di Alzheimer e di demenza grave, Korian dispone inoltre in Italia di 17 centri specializzati dotati di un nucleo protetto e due Centri Diurni Integrati appositamente dedicati.
In tutte queste strutture vengono offerte ai malati di Alzheimer le condizioni necessarie di tutela e gli stimoli riabilitativi adeguati alle loro compromesse capacità cognitive e funzionali attraverso specifici progetti di terapia non farmacologica, uno dei punti cardine del Positive Care.
Con “Fermata Alzheimer” Korian permette agli italiani di fare un’esperienza immersiva nell’Alzheimer, con l’ausilio di visori multimediali in 3D sarà possibile essere proiettati in una “realtà parallela” per 10 minuti.
“Come esperti di assistenza e cura delle persone anziane, da anni siamo impegnati nella sensibilizzazione sull’Alzheimer con progetti come Alzheimer in Lab e Spezza l’indifferenza”. – dichiara Aladar Bruno Ianes, Direttore Medico di Korian Italia – “Quest’anno abbiamo voluto fare un passo ulteriore con un vero e proprio tour che ho toccato numerose piazze d’Italia e, visto il successo riscontrato, abbiamo deciso di organizzare nuove tappe con l’intento di sensibilizzare quante più persone possibili su una malattia purtroppo in vertiginoso aumento”.
A Bergamo, sabato 16 novembre il tour Fermata Alzheimer fa tappa in Piazza Matteotti, dove, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, sarà possibile fare una vera e propria esperienza immersiva dell’Alzheimer attraverso visori multimediali che porteranno i visitatori in una realtà parallela.
Si potrà vivere la malattia per 10 minuti grazie a un oculus che, attraverso delle immagini in 3D, proietterà lo spettatore nell’Alzheimer per conoscerlo da vicino. Inoltre, dalle 11.30 e alle 16.00 grazie all’Associazione Alzheimer Bergamo, sarà possibile conoscere le attività messe in campo dall’Alzheimer Cafè nella città di Bergamo e nella provincia bergamasca e l’aiuto che questi servizi possono offrire ai caregiver.
L’iniziativa è realizzata con il patrocinio del Comune di Bergamo e in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Bergamo.
Nel corso della giornata sarà presente il Dott. Ivo Cilesi, consulente delle terapie non farmacologiche di Korian, a disposizione per fornire informazioni alle famiglie circa la patologia: “In questa fase, dove non c’è ancora una soluzione farmacologica per la malattia di Alzheimer, è fondamentale dare forza alle terapie non farmacologiche e attivare percorsi di sensibilizzazione dedicati alle famiglie e agli operatori. – afferma Ivo Cilesi, consulente delle terapie non farmacologiche di Korian Italia - Fermata Alzheimer percorre questa direzione, offrendo un viaggio virtuale, che diventa un viaggio concreto all’interno di questa patologia e nelle difficoltà che il caregiver affronta quotidianamente nel prendersi cura del proprio caro”.
POSITIVE CARE: LA METODOLOGIA “BREVETTATA” KORIAN
Fermata Alzheimer sarà un momento per conoscere il Positive Care, la metodologia “brevettata” da Korian per supportare i propri pazienti. “Con il Positive Care – dichiara Aladar Bruno Ianes, Direttore Medico di Korian Italia - il paziente viene messo al centro del programma di cura: si tratta di offrire a ciascuno un percorso assistenziale personalizzato in base ai bisogni personali, qualunque sia la sua condizione di salute. Lo staff di Korian elabora un preciso percorso di cura personalizzato che prevede il coinvolgimento del team multidisciplinare, il quale definisce gli strumenti ed i percorsi specifici per ciascun paziente al fine di aiutarlo a preservare le proprie capacità in un ambiente adeguato, dove ci si senta sicuri e protetti”. Il Positive Care è stato sviluppato dai team Korian oltre 15 anni fa ed è ispirato alla neuropsichiatra ed educatrice Maria Montessori che ha sviluppato quello che oggi è diventato noto come “metodo Montessori”.
Didier Armaingaud, Direttore Medico di Korian Group, insieme agli specialisti Korian, ha quindi sviluppato l’approccio Positive Care a partire dal concetto montessoriano dell’“aiutami a farlo da solo” secondo il quale essere indipendente è in primo luogo una questione di essere in grado di scegliere autonomamente. “Secondo gli studi Korian, l’approccio montessoriano può essere applicato anche alla cura degli anziani e di tutti quei pazienti affetti da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer”, dichiara il Dottor Ianes, che prosegue: “L’idea è quella di affiancare alla migliore qualità assistenziale l’empatia, per cercare di preservare le capacità residue delle persone, la loro indipendenza e, non ultimo, ridar loro la gioia di vivere”.
Il progetto prevede anche il coinvolgimento dei familiari e dei caregiver, che divengono centrali per la cura del loro caro, al fine di stimolare una partecipazione attiva che concretizzi il concetto di “umanizzazione delle cure”.
La centralità del caregiver non può essere ignorata: 3 milioni di persone in Italia coinvolte nell’assistenza dei loro cari, di cui oltre 70% donne, e per la cura dei propri pazienti Korian da sempre punta al loro coinvolgimento.
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