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Medicina
Malattie della vista, un focus su DMLE e DME: cosa sono e come curarle

Malattie della vista, un focus su DMLE e DME: cosa sono e come curarle.

Nel mondo occidentale, la maggior parte della popolazione over 65 gode di buona salute ed è ancora considerata una risorsa per la comunità. L'allungamento della vita, tuttavia, non corrisponde sempre a un reale mantenimento della sua qualità. Le patologie della vista, ad esempio, comportano una minore autosufficienza e un maggior isolamento, da cui deriva un impatto sociale assai rilevante.

Affaritaliani.it, in occasione del Media Tutorial organizzato da Bayer, ha approfondito due patologie retiniche poco conosciute ma sempre più diffuse: la Degenerazione Maculare Legata all'Età (DMLE) e l'Edema Maculare Diabetico (DME).

Degenerazione Maculare Legatà all'Età: diagnosi e cura

La Degenerazione Maculare Legata all'Età (DMLE) è una patologia legata all'invecchiamento ed è la principale causa di riduzione visiva nei soggetti con età superiore ai 65 anni. In Italia colpisce circa 1 milione di persone, tra diagnositicate e non. Questa patologia è un'affezione cronica a carattere degenerativo e progressivo, che interessa la macula, la porzione centrale della retina deputata alla visione distinta.

Esistono due forme della patologia: quella secca e quella umida o essudativa. Quest'ultima determina un rapido e progressivo calo visivo, associato a distorsione della visione centrale ed è la principale causa di perdita visiva irreversibile nei Paesi sviluppati.

Affaritaliani.it ha intervistato il Professor Francesco Boscia, Direttore della Clinica Oculistica e della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell'Università degli Studi di Sassari, che ha fatto il punto sulle possibili forme di prevenzione e sui metodi risolutivi della patologia: "La Maculopatia Senile Neovascolare è un’affezione estremamente frequente nella popolazione anziana, che va di pari passo con l'aumentare dell'età media. Si manifesta con una perdita visiva (soprattutto da vicino) caratterizzata da due sintomi: la distorsione delle immagini e la comparsa di macchie scure nel campo di lettura. Non esiste una prevenzione di essa in termini assoluti: esiste, però, una diagnosi precoce a cui corrisponde un inizio immediato della terapia, che nel maggior numero di pazienti riesce a mantenere l’acuità visiva di partenza e a farla migliorare nella maggior parte dei pazienti".

VIDEO: Bayer Media Tutorial: il prof. Boscia spiega la Maculopatia Senile Neovascolare

In Italia, ogni anno si registrano circa 50.000 nuovi casi di DMLE essudativa. La prevalenza della patologia è rara prima dei 55 anni, ma la sua incidenza aumenta soprattutto dopo i 75 anni: alla luce dei dati epidemiologici, la DMLE è considerata una malattia di grave rilevanza socio-sanitaria capace di provocare un grave peggioramento della qualità della vita.

Tra i fattori di rischio che la comportano emergono l'età avanzata, la predisposizione genetica, un precedente intervento di cataratta e il fumo.

La diagnosi tempestiva permette allo specialista di orientare il paziente verso i trattamenti più adeguati, che potranno arrestare e far regredire la perdita visiva. Per fare ciò, occorre che il paziente venga sottoposto ad esami strumentali quali la tomografia ottica a coerenza (OCT) e l'angiografia con fluoresceina.

Negli ultimi vent'anni, il trattamento della DMLE essudativa ha registrato notevoli progressi, con la scoperta di farmaci ad azione mirata sul fattore di crescita dell'endotelio vascolare VEGF, somministrati attraverso iniezioni intravitreali. 

L'attuale standard terapeutico per il trattamento della DMLE essudativa è pertanto la terapia anti-VEGF somministrata mediante iniezione intravitreale.

Edema Maculare Diabetico (DME): diagnosi e cura

Oltre alla Degenerazione Maculare Legata all'Età, un'altra patologia visiva ampiamente diffusa è l'Edema Maculare Diabetico. Si tratta di una malattia che si verifica nei pazienti diabetici quando i vasi sanguigni nella retina riversano fluidi e proteine nella macula (zona centrale della retina), provocando un ispessimento della stessa. DME può insorgere in qualsiasi fase della retinopatia diabetica, complicanza che interessa il 30% della popolazione diabetica.

DME si instaura tendenzialmente sottoforma di ridotte aree edematose e può progredire fino ad occupare aree più estese che compromettono tale regione. Il rilevamento e il trattamento precoce delle varie forme di DME risultano essere di vitale importanza.

Tra i sintomi della DME figurano una visione offuscata o distorta, la percezione sbiadita dei colori, alterazioni nella sensibilità al contrasto e aree di cecità nella visione centrale. Il test diagnostico consigliato è l'OCT (tomografia ottica a radiazione coerente).

"L'individuazione precoce dell'Edema Maculare Diabetico, principale causa di perdita visiva nella popolazione affetta da diabete, è l’elemento fondamentale per individuare al più presto la complicanza e trattarla", ha dichiarato ad Affaritaliani.it il Professor Edoardo Midena, Direttore della Clinica Oculistica e della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell'Università degli Studi di Padova. "Al momento, le terapia che la riguardano sono in grado di portare un miglioramento della capacità visiva e una sua delimitazione nel tempo, per far in modo che essa non arrechi più danno alla situazione visiva. In futuro ci auguriamo che vi siano sempre più innovazioni in tale ambito, per poter arrivare a un trattamento in grado di sconfiggerla".

VIDEO: Bayer Media Tutorial: il prof. Midena spiega la Retinopatia Diabetica

I paradigmi dei trattamenti del DME hanno avuto rapide evoluzioni negli ultimi anni: la fotocoagulazione laser a griglia maculare o focale, ampiamente raccomandata fino agli anni '80, si limita tuttavia a stabilizzare la vista, non a migliorarla. L'uso di corticosteroidi per via intravitreale è diventato un'alternativa, limitata tuttavia ad alcune categorie di soggetti e da possibili rilevanti eventi avversi, come cataratta e aumento della pressione intraoculare. 

La terapia più utilizzata per contrastare tale malattia visiva è rappresentata dagli inibitori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) o anti-VEGF. Studi clinici con anti-VEGF hanno dimostrato rilevanti miglioramenti significativi dell'acuità visiva in pazienti con DME, rispetto alla fotocoagulazione laser. I farmaci anti-VEGF sono dunque entrati nell'armamentario terapeutico del DME.

 

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