Medici di famiglia, lettera a Draghi: "Coinvolgici nella riforma della Sanità"
Il Presidente Claudio Cricelli: "Non si possono lasciare fuori dalle commissioni le sentinelle scientifiche della Salute Pubblica"
Il Prof. Claudio Cricelli, Presidente della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, scrive a Mario Draghi e al ministro della Salute: "Fondamentale il ruolo della Associazione Scientifica dei Medici di Famiglia Italiani nelle Commissioni che si occupano di Sanità Pubblica e nelle cure territoriali. In questa fase non si possono lasciare fuori le sentinelle scientifiche della Salute Pubblica"
“La medicina generale, con le sue conoscenze, le sue ricerche e i suoi dati può offrire un contributo fondamentale alla definizione dei migliori interventi strutturali nelle cure primarie e sul territorio. Sono proprio i MMG ad aver elaborato gli indici di vulnerabilità scientifici per valutare le correlazioni tra infezioni da Covid e fattori di rischio e sono loro che costituiscono la prima linea nei trattamenti domiciliari dei pazienti positivi” sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG in una nota puntuale al ministro della Salute e a Mario Draghi.
“Pur mostrando apprezzamento per la costituzione di questa commissione, intendo sottolineare l’esigenza che all’interno di essa vi sia la presenza dell’associazione scientifica della medicina generale, la quale con le sue conoscenze, le sue ricerche e i suoi dati può offrire un contributo fondamentale alla definizione dei migliori interventi strutturali nelle cure primarie e sul territorio”, scrive Cricelli.
Proprio la SIMG ha presentato oggi i risultati del proprio studio sulle correlazioni tra infezioni da Covid-19 e fattori di rischio. Ha così annunciato la piena integrazione nelle cartelle cliniche di oltre 25mila MMG italiani di uno strumento automatico che possa valutare il livello di vulnerabilità dei soggetti da sottoporsi a vaccinazione.
“Questo strumento informatico consentirà la creazione di gerarchie di priorità non legate ad astratti criteri di comorbosità ma al rischio effettivo che tali comorbosità comportino un aumento del rischio di complicanze respiratorie (potenzialmente causa di ospedalizzazione/decesso) qualora subentri l’infezione da Sars-CoV-2. Tale strumento è stato sviluppato utilizzando i dati della medicina generale (sovrapponibili a quelli della popolazione italiana residente come dimostrato dal confronto con le liste anagrafiche comunali di ISTAT) relativi una coorte di 18768 pazienti con diagnosi confermata di COVID-19, identificati dall’attività assistenziale territoriale. L’algoritmo verrà illustrato in una conferenza stampa nei prossimi giorni” conclude Cricelli.
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