Medicina, Google in campo. Nanoparticelle per la diagnosi del cancro
Google X, ramo dell’azienda di Mountain View dedito alle ricerche più sperimentali tra cui quelle in campo medico, ha annunciato un nuovo progetto, a cui lavora già da 5 anni: minuscole nanoparticelle magnetiche, grandi un millesimo di un globulo rosso, verranno impiegate nella diagnosi preventiva del cancro e di altre malattie. Parola di Andrew Conrad, capo della divisione scienze naturali.
Legandosi a varie altre molecole, queste nanoparticelle vagheranno per il nostro organismo per identificare i possibili problemi che potrebbero insorgere. Le cellule cancerogene spesso producono proteine o zuccheri che non si trovano in quelle sane, pertanto una nanoparticella con un rivestimento tale da permetterle di legarsi a queste cellule sarebbe uno strumento diagnostico formidabile; tutto ciò a patto ovviamente di poter realizzare tale rivestimento, e limitatamente alle nostre conoscenze sulle cellule cancerogene.
Al di là poi delle difficoltà tecniche, l’approvazione dell’uso di nanoparticelle all’interno del corpo umano è assai più complessa degli strumenti diagnostici esterni. Google dovrà dimostrare in pratica che il suo metodo è prima di tutto sicuro.