Medicina
Roberto Crea, padre delle biotecnologie, guiderà il Renato Dulbecco Institute

Lo scienziato di fama mondiale Roberto Crea torna in Italia dopo 40 trascorsi negli Stati Uniti
Sarà un centro di eccellenza scientifica a respiro internazionale per lo studio e la produzione di nanoanticorpi (detti anche pronectine) in grado di debellare il covid e le sue varianti, nonché forme di cancro resistenti alle terapie attuali.
Dopo 40 anni di successi internazionali, Roberto Crea, detentore di oltre 100 brevetti scientifici, ritorna nella sua terra per dare un contributo con la sua eccezionale esperienza al progresso scientifico, tecnologico e sociale della Calabria. Una regione ricca di risorse umane e del territorio, però da sempre trascurata e dimenticata.
Da Lamezia può partire il riscatto, con l’opportunità offerta a centinaia di ricercatori delle Università di Cosenza e di Catanzaro, di poter crescere, formarsi e lavorare nella propria terra su progetti di biotecnologia che il mondo intero vorrà adottare nella lotta alle pandemie e alle patologie ancora incurabili.
Il prof. Crea è il simbolo, il modello del cosiddetto “rientro” dei cervelli italiani in patria: un emigrato partito 40 anni fa in cerca di lavoro e che ritorna, forte della sua esperienza e della sua professionalità, a dare il proprio contributo al Paese e, soprattutto, alla sua Calabria.
Roberto Crea lancia un messaggio di ottimismo: «Noi saremo sottoposti a delle sfide continue che verranno dai virus, da nuove forme di tumore da debellare: abbiamo bisogno di continuare a investire in tecnologie innovative che ci permettono di combattere queste nuove malattie in tempo reale. Non si deve più aspettare un anno, bisogna essere capaci di reagire immediatamente con mezzi sofisticati ma che ci danno la possibilità nel giro di mesi di contrastare le nuove minacce che derivano dalle variante del Covid.