Milano
Aler, la strana smentita del dg. Perché un esposto a fine mandato?
Lo strano caso dell'esposto del dg di Aler Lorella Sossi. Perché lo ha fatto solo alla fine del suo mandato?
di Fabio Massa
In termini giornalistici, una smentita è una notizia data due volte. Quando peraltro la notizia è vera, la smentita può essere ulteriormente interessante. Ieri Affaritaliani.it Milano ha pubblicato una notizia sul dg uscente di Aler Milano, Lorella Sossi. Lorella Sossi, classe 1962, si è insediata all'inizio di febbraio 2014. Tre anni fa giusti giusti, visto che all'inizio di febbraio chiuderà il proprio mandato, dopo la decisione di Valerio Lombardi di dimettersi dal ruolo di presidente. Come anticipato da Affaritaliani.it Milano e ripreso oggi dal Corriere della Sera in un articolo a firma Andrea Senesi, il nuovo dg sarà uno dei fedelissimi del nuovo presidente Mario Angelo Sala, l'ingegner Borsani.
Nella notizia di Affaritaliani.it si dava anche conto di un esposto che Lorella Sossi avrebbe presentato nell'ultimo periodo del suo mandato. Una notizia che apriva a una domanda inespressa, ma ad oggi validissima: perché Lorella Sossi ha presentato un esposto nell'ultimo periodo del suo mandato, quando già si vociferava (e di fatto si sapeva, giacché a settembre dello scorso anno Affari scrisse che stava per arrivare a Milano Mario Angelo Sala...) della sostituzione del presidente e dunque della sua sostituzione? Questa domanda non è oziosa, e non si tratta solo di quisquilie. Generalmente un manager quando arriva in un'azienda, e rileva elementi tali da presentare un esposto, lo fa all'inizio del proprio mandato, proprio per poi intervenire con decisione sulle situazioni che si è trovato ad aver ereditato. Invece, pur legittimamente, Lorella Sossi ha deciso di farlo alla fine. Che eredità è? Lo valuterà la politica, lo valuteranno i cittadini. Alla fine la questione è tutta qui: che Aler lascia Lorella Sossi? La situazione economica è stata risanata? Le difficoltà sono state superate? La risposta la avremo nel prossimo futuro. Ad oggi abbiamo questo esposto, vicenda nella quale il pezzo di Affaritaliani.it ha sortito un effetto, rispetto alle anticipazioni su un dossier presentato in Procura che erano uscite a dicembre sul Corriere: ha fatto sì che la Sossi ritenesse di commentare. Per smentire, dice lei. Per aggravare l'interrogativo di cui sopra, diciamo noi.
Leggiamo la rettifica. Lorella Sossi sostiene che non c'è nessun esposto ma che c'è un dossier in Procura. E quindi? Conferma, pare. Sostiene anche che "non vi è comunque alcun collegamento tra l'aver assolto ai miei doveri d'ufficio e un mio eventuale trasferimento ad altra sede o incarico". Di fatto, nessuno ipotizza che Lorella Sossi venga trasferita. C'è da capire se lei abbia chiesto il trasferimento a qualche parte, magari a Bergamo, o se rimarrà come direttore amministrativo in viale Romagna. Su questo rumors, nessun commento, né ad Affaritaliani.it né al Corriere della Sera.
Scrive ancora Lorella Sossi: "Lavoro in Aler dal 1992, è un sistema che conosco e a cui tengo, per il suo importante valore sociale. So bene che deve essere migliorato, ma lungi da me creare difficoltà a chicchessia e, ancor più, a Regione Lombardia". Ovvero? Che cosa vuol dire creare difficoltà a qualcuno? Perché un esposto, o un dossier (non capiamo la differenza), dovrebbe creare difficoltà a Regione Lombardia? Qual è la lettura di quest'ultima frase? E soprattutto, cara Lorella Sossi, risponda a questa domanda: perché il dossier, l'esposto o quel che ha presentato in Procura, l'ha fatto alla fine del suo percorso e non all'inizio, come sarebbe stato normale? Attendiamo sereni e fiduciosi risposta.
@FabioAMassa
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