Milano
Chi era Maurizio Rebuzzini: una vita per la fotografia, il giallo della morte a Milano
Docente, giornalista ed editore, Rebuzzini ha fondato la rivista FOTOgraphia e formato generazioni di studiosi. Il figlio Filippo: "La fotografia era la sua vita"

Maurizio Rebuzzini
È morto a Milano, in circostanze ancora da chiarire, Maurizio Rebuzzini, figura centrale della critica fotografica italiana. Docente di Storia della fotografia all’Università Cattolica, giornalista ed editore, ha fondato la rivista FOTOgraphia, punto di riferimento per professionisti e appassionati. Nel corso della carriera ha ricevuto premi e riconoscimenti, contribuendo a consolidare la fotografia come disciplina accademica e culturale. Il ricordo commosso del figlio Filippo: "Per lui la fotografia era tutto".
Chi era Maurizio Rebuzzini: una vita spesa per la fotografia ed il giallo della morte
Maurizio Rebuzzini, morto a Milano all’età di 74 anni, è stato una delle voci più autorevoli della critica fotografica italiana. Professore di Storia della fotografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, giornalista ed editore. La sua scomparsa priva il mondo della cultura di un punto di riferimento lucido e autorevole.
Le origini e la carriera accademica
Nato a Milano nel 1951, Rebuzzini ha sviluppato fin da giovane un forte interesse per il linguaggio fotografico, trasformandolo in una carriera di insegnamento e ricerca. Alla Cattolica ha tenuto corsi che hanno formato generazioni di studenti, proponendo un metodo basato sull’analisi storica e culturale della fotografia come documento, memoria e strumento sociale. È stato anche curatore della sezione storica degli apparecchi fotografici al Museo Nazionale Alinari di Firenze, consolidando il suo ruolo di studioso di riferimento.
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FOTOgraphia, rivista di riferimento per il settore
Nel 1994 ha fondato FOTOgraphia, rivista bimestrale poi affiancata dalla versione digitale FOTOgraphiaONLINE. Non solo vetrina di immagini, ma laboratorio critico e teorico, la rivista ha raccontato la fotografia come linguaggio sociale e memoria collettiva. Nei suoi editoriali, Rebuzzini insisteva sulla necessità di un approccio critico e documentaristico, offrendo uno spazio di riflessione unico nel panorama editoriale italiano.
I premi e i riconoscimenti nella carriera di Rebuzzini
La carriera di Rebuzzini è stata segnata da numerosi riconoscimenti professionali: il Premio Giornalistico Assofoto (1984), il Trofeo Nazionale per la stampa specializzata (1999) e il Premio AIF alla carriera (2017). Premi che ne hanno certificato il contributo alla diffusione e valorizzazione della fotografia in Italia.
Rebuzzini, il ricordo del figlio Filippo: "Era una persona buona"
Il figlio Filippo, intervistato dal quotidiano Il Giorno, lo descrive come un uomo interamente dedicato al suo lavoro e al mondo della fotografia: "Mio padre era una persona buona, gli volevano tutti bene. La fotografia era la sua vita. Non ho un ricordo di lui in vacanza, ogni giorno passava dallo studio per occuparsi della rivista o di un’idea che aveva in testa". E aggiunge: "Era difficile avere una conversazione senza parlare di fotografia, ma lui la usava per parlare di vita". "La fotografia italiana ha perso un grande professionista e una grande persona", conclude Filippo, ricordando i numerosi messaggi di cordoglio arrivati dal mondo della cultura.