"Città ed energia in una Regione che cambia": a DNE 2025 sfide e opportunità della transizione energetica - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 16:00

"Città ed energia in una Regione che cambia": a DNE 2025 sfide e opportunità della transizione energetica

A Direzione Nord Est Roberto Marcato, Alessandro Costa e Arturo Lorenzoni delineano e commentano strategie e strumenti concreti per una gestione più sostenibile dell'energia

di Giorgio d'Enrico

"Città ed energia in una Regione che cambia": a DNE 2025 sfide e opportunità della transizione energetica

Si è svolta a Padova il 20 ottobre 2025 la prima edizione di Direzione Nord-Est, l'evento dedicato allo sviluppo territoriale e all’innovazione energetica in Veneto, promosso dalla Fondazione Stelline e SEC Newgate Italia. Il panel “Città ed energia in una regione che cambia” ha messo a confronto istituzioni, accademici e rappresentanti della società civile sui temi della transizione energetica, della sostenibilità urbana e della gestione dei territori. I relatori invitati per l'occasione sono stati Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico ed energia della Regione Veneto; Arturo Lorenzoni, consigliere regionale e professore di economia dell’energia all’Università di Padova e Alessandro Costa, direttore generale della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità. I tre hanno discusso su strumenti concreti, sfide e opportunità della transizione energetica, con focus sulle comunità energetiche, l’innovazione industriale e la sostenibilità urbana.

Marcato (Regione Veneto): "La legge sulle comunità energetiche è stata apprezzata in modo unanime"

Roberto Marcato ha ribadito il successo dell'iniziativa legislativa sulle comunità energetiche di Regione Veneto: “Il testo è (...) una sintesi che io ho elaborato, è stata portata in commissione, è stata valutata, modificata, portata in consiglio e votata all'unanimità”. Unanimità e concordia d'intenti che Marcato ammette di aver trovato anche sul territorio: “Quando noi siamo andati (...) a incontrare le province, i sindaci, le associazioni di categoria hanno partecipato tutti ed è stato il motivo per cui questo strumento è partito in maniera robusta, tanto che oggi il GSE ci dice che nel rapporto abitanti e numero di comunità energetiche noi siamo la prima regione d'Italia”. Sulla gestione del piano energetico regionale, infine, l'assessore ha precisato: “Io ho voluto fare un piano (...) che avesse uno sviluppo vero, quindi mi sono basato su energie possibili". "Abbiamo detto per esempio di no alle trivellazioni (...), l'idroelettrico (...) l'abbiamo sfruttato tutto. l’eolico l'abbiamo previsto solo in offshore… - prosegue Marcato. E conclude: "Sarà transizione energetica e ambientale vera, non quella ideologica che troppe volte, ahimè, ha messo ha messo anche in difficoltà le nostre imprese".

Lorenzoni (UniPd): "Servono scelte coraggiose e decise. Lavorare insieme porta a grandi soddisfazioni"

Il professor Arturo Lorenzoni ha sottolineato l’importanza di gestire la transizione energetica con concretezza e responsabilità territoriale: “Ci sono delle criticità senza dubbio e dobbiamo tenere conto che il settore dell'energia ha un (...) vincolo in termini temporali per poter fare la transizione che è molto lungo, che è la vita degli impianti. Quando parliamo di impianti energetici parliamo di 30-40 anni e quindi la sostituzione è molto lunga". Lorenzoni ha inoltre evidenziato il ruolo delle imprese e la necessità di scelte coraggiose: “Le imprese venete hanno imparato, stanno imparando (...) a ottimizzare la richiesta energetica e lo stanno facendo in modo assolutamente virtuoso. Quello che io mi sforzo sempre di dire è che c'è una possibilità di costruire economia locale con la transizione che però va gestita e va indirizzata in maniera decisa”. L'accademico ha concluso con una rilfessione sul legame tra università e impresa: “Le soddisfazioni più grandi vengono sempre quando si riesce a lavorare insieme (...), quando si riesce ad integrare ad integrare le competenze".

Costa (Fondazione VSF): "Venezia labortario globale di idee per lo sviluppo ssotenibile. L'idrogeno? Raccogliamo dubbi e prospettive"

Alessandro Costa, infine, ha presentato l’approccio della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità: “Immaginarsi Venezia come laboratorio (...) dove scambiarsi esperienze, buone pratiche, cioè fare di Venezia il punto di scambio di quelle che sono le competenze che ci sono a livello mondiale su tutta una serie di temi e sottotemi relativi allo sviluppo sostenibile (...), ai temi energetici, alla transizione, ma anche ai temi di adattamento alle modifiche imposte dai cambiamenti climatici”. Costa ha poi spiegato le iniziative legate all’idrogeno promosse dalla Fondazione: “Abbiamo monitorato con un questionario diffuso grande numero di operatori veneti anche con l'aiuto non solo della Regione, delle Camere di Commercio, di Confindustria per capire quali potessero essere le aspettative e le prospettive, i colli di bottiglia, le incertezze, i dubbi sul sullo sviluppo dell'economia dell'idrogeno e in che modo questo potesse, per esempio, essere una delle chiavi di riqualificazione di quella porzione di territorio produttivo che non si occupa di turismo”.

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