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Coronavirus: Lombardia si attrezza per tele-monitoraggio a domicilio

Coronavirus: Lombardia si attrezza per tele-monitoraggio a domicilio

L'enorme sfida del Coronavirus ha comportato l'avvio da parte di Regione Lombardia di strumenti e strategie per far fronte a uno scenario inedito per tutto l'occidente. Scenario nel quale a livello regionale sono stati coinvolti da subito tutti gli attori, dagli ospedali alle Agenzie di Tutela della Salute, le ATS, ai medici di medicina generale. "Aver lavorato sin da subito coinvolgendo tutti - spiegano l'Assessore regionale Fabio Rolfi e Simona Tironi, vicepresidente della Commissione Sanita' al Pirellone - ci ha portato a fronteggiare al meglio un'emergenza senza precedenti". "Come Regione - spiegano Rolfi e Tironi - ci stiamo attivando per fornire ai pazienti kit di tele-monitoraggio con termometro, sfigmomanometro, saturimetro, spirometro e dispositivi mobili per la comunicazione dei dati. Un esempio concreto di telemedicina applicata all'emergenza che consentira' ai pazienti di tenere sotto controllo i parametri vitali in stretto contatto con il proprio dottore".

Il lavoro dei medici di medicina generale viene poi affiancato da quello delle ATS, che stanno mettendo a disposizioni strumenti informatici per il coordinamento e il monitoraggio ancor piu' in dettaglio dei contatti dei pazienti presi in carico. "Con un'assistenza sempre piu' capillare, dati puntuali e distanziamento sociale, la Lombardia vincera' la sfida del Coronavirus e nessuna polemica politica strumentale potra' distoglierci da questo obiettivo. A chi parla di tamponi - e' la stoccata di Rolfi e Tironi - vogliamo ricordare che, con oltre 80mila campioni effettuati, la Lombardia e' la Regione che ha effettuato piu' tamponi in assoluto, ha ventidue laboratori per processarli e continua a rispettare le indicazione scientifiche dell'Istituto Superiore di Sanita', che conferma che non sia opportuno in questa fase eseguirli a tappeto. Se poi il Governo intendera' ancora una volta cambiare le proprie strategie, noi saremo pronti come lo siamo stati sino a qui a livello regionale e nel bresciano". Qui si stanno sfruttando tutte le risorse, a partire dai posti letto, che in Provincia di Brescia sono tra i piu' alti a livello regionale e che per far fronte all'emergenza sono stati incrementati di oltre 150 unita' anche grazie all'apporto significativo dei privati. Posti letto ai quali si aggiungono le soluzioni messe a disposizione, ad esempio, nel Centro Paolo VI dal Vescovo Tremolada per l'isolamento dei pazienti dimessi. "Con questa prospettiva di coesione e l'ulteriore supporto dato dalle oltre 100 unita' di personale tra specializzandi e infermieri che la Regione ha ingaggiato appositamente per tutto il nostro territorio - assicurano Rolfi e Tironi - nessuno verra' lasciato solo". 

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