Coronavirus, Regione Lombardia pensa a cinema, concerti e teatro drive-in
Per la Fase due l'assessore regionale Martina Cambiaghi ha proposto di incentivare i drive-in per cinema, concerti e altre manifestazioni
Coronavirus, Regione Lombardia pensa a cinema e concerti drive-in
La Lombardia punta sui Drive-in. Lo conferma l'assessore regionale allo Sport e ai Giovani, Martina Cambiaghi: "All'interno delle riflessioni sulla 'Fase2', che la Lombardia ha ribattezzato 'ritorno alla nuova normalita'', ho proposto di incentivare i drive-in per i cinema e per altre manifestazioni come i concerti. Mi confrontero' con l'assessore alla Cultura Galli per ampliare l'offerta culturale, includendo per esempio gli spettacoli teatrali".
E l'assessore alla Cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli ha colto lo spunto offerto dalla collega Cambiaghi :"Nella nostra programmazione annuale avevamo gia' previsto la creazione di drive-in. Uno strumento di per se' affascinante che oggi assume una dimensione ancora piu' attuale perche' permette di fruire in grande sicurezza dell'arte cinematografica". Per il progetto pilota lo scenario sara' degno delle grandi occasioni, il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di Gabriele D'Annunzio, diretta dal professor Giordano Bruno Guerri che accoglie con entusiasmo la proposta.
"Fin da quando, l'anno scorso, con l'assessore Galli abbiamo incominciato a progettare la pavimentazione dell'Anfiteatro anche come cinema all'aperto - sottolinea Guerri - la sciagura del Coronavirus ha accelerato il progetto, adattandolo al parcheggio del Vittoriale capace di ospitare un drive-in da 50-60 posti auto per oltre un centinaio di spettatori. D'Annunzio, che fra i primi si fece costruire un cinema privato in casa, sarebbe felice, come me, di dare questo segno di vitalita' e di ripresa della gioia di vivere"
Il primo a rilanciare in questi giorni in Italia l'ipotesi di un ritorno -temporaneo - ai Drive In è stato Francesco Rutelli, presidente dell'Anica: "L'idea di fare delle arene cinematografiche in agosto, di avere la possibilità di luoghi all'aperto, distanziati, con dei protocolli, con protezione, sanificazione, gestiti dagli esercenti, potrebbe essere un modo intermedio, graduale, per non rassegnarci, mantenendo le condizioni di sicurezza".Con quali modalità? No all'allestimento di drive in nei centri città o nelle piazze, perché "per le auto, c'è bisogno di spazio", ma bene alla valutazione di zone fiera e periferiche che abbiano la capacità di gestire il flusso di persone minime a serata. Ma sulla sostenibilità gestionale-organizzativa ed economica del progetto persistono dubbi e riserve.
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