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Milano
CR7 alla Juve, Torino ha il suo re Mida. Milano? Sempre più povera. L'analisi

L’arrivo di Ronaldo alla Juve, la grande opportunità di business per la città di Torino. Mentre Milano resta a guardare, con le due milanesi che non riescono più ad acquistare giocatori di fama mondiale. Un’occasione persa e anche 60 milioni di euro in meno l’anno rispetto all’ultimo periodo d’oro. L’intervista all’esperto.

di Luca Losito

La Juve ha dato il benvenuto a CR7, il re Mida del calcio pronto a trasformare in oro tutto ciò che tocca lì a Torino. Milano, invece, priva di campioni dallo stesso appeal, guarda malinconicamente indietro ai tempi in cui i giocatori di grido si alternavano tra Milan e Inter, con il territorio che oggi perde 60 milioni annui dal business legato al calcio rispetto al 2010. I bianconeri prendendo l’asso portoghese hanno concluso un’operazione brillante dal punto di vista commerciale. In Borsa il titolo del club nei giorni dell’arrivo di Ronaldo ha guadagnato oltre il 30% del suo valore, con la capitalizzazione societaria passata da 600 a 800 milioni di euro circa. E nella città della Mole, secondo alcune stime, il pallone d’oro potrebbe incidere regalando un aumento del 5-10% al Pil del territorio.

“Il brand CR7 vale più di Juve e Torino”, sottolinea l’esperto Dino Ruta, docente di Sport management all’Università Bocconi di Milano, interpellato da Affaritaliani.it Milano.S ituazione opposta a quella di Milano. Qui Inter e Milan faticano a ritrovare i fasti di un tempo. Il momento al top più recente la città l’ha vissuto 7-8 anni fa e i dati raccontano una contrazione di 60 milioni di euro sui ricavi annuali dalle attività legate allo sport. Allora erano stimati sui 600 milioni, oggi sui 540. Lo rivelano i dati pubblicati dalla Camera di Commercio milanese, che nel 2018 quantifica in 150 le attività legate al calcio e in 1285 quelle correlate allo sport nel solo capoluogo lombardo.

Il calo dei ricavi è dovuto al fatto che allora in campo tra gli altri c’erano brand forti come quello di Ibra. Milan e Inter duellavano per lo scudetto e il derby da solo generava un indotto di 11 milioni. Anche gli aneddoti raccontano un clima diverso. Nel 2010, il camerunense Eto’o acquistò tre maxi appartamenti in via Turati per 17 milioni di euro. Capricci da star, si può obiettare. Ma anche una vagonata di soldi entrata in circolo nel capoluogo lombardo.

“Il brand CR7 in sé oggi vale più della Juventus e più della stessa Torino. Il segreto sarà trovare un motivo quotidiano per far visitare la città, non soffermandosi solo alle partite dello Stadium. Ad esempio immagino un museo con un ampio spazio dedicato a Ronaldo, unitamente allo store. I tifosi amano vivere esperienze uniche, al di là dei goal – spiega ancora Ruta - Se consideriamo Inter e Milan insieme, San Siro - la Scala del calcio - ha visto giocare i più grandi campioni del calcio. Il derby di Milano è stato per anni una sfida tra palloni d’oro e campioni, al di là della rivalità cittadina. Purtroppo quelli erano tempi in cui la dimensione commerciale non era così rilevante, e quindi non si è fatto tutto ciò che si sarebbe potuto fare oggi, con i social media, il museo e gli eventi sociali. Ad esempio il Milan ha vinto più di tanti altri club europei negli ultimi 20 anni senza però crescere in fatturato, lasciando spazio a chi ha vinto meno ma ha saputo costruire un brand internazionale con i propri giocatori”.

Sala prova a colmare il “vuoto” calcistico con la candidatura di Milano alle Olimpiadi: può funzionare? “Lo Sport è un volano della crescita economica e catalizza risorse, tangibili e intangibili. Facilita il rinnovamento e la costruzione di impianti e infrastrutture, migliora la visibilità di un territorio, ma soprattutto genera energia tra gli investitori e i professionisti. L’Olimpiade invernale in Italia è progettata come un evento diffuso su più sedi, sicuramente sarà un punto di partenza per Milano che presto dovrà colmare il gap con le altre capitali europee che hanno molti più impianti sportivi. La pratica sportiva è un elemento della qualità della vita e il futuro sarà legato alla diffusione di sani stili di vita”.

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