Milano
De Maria, la Procura acquisisce il fascicolo del suo percorso in carcere. Venerdì le autopsie
Sotto indagine tutto il percorso carcerario e le 48 ore di fuga a Milano. L'uomo aveva già ucciso nel 2016. Ora si indaga su omissioni e falle nel sistema

De Maria, la Procura acquisisce il fascicolo del suo percorso in carcere. Venerdì le autopsie
La Procura di Milano ha acquisito l'intero fascicolo trattamentale e carcerario di Emanuele De Maria, il 35enne che si è suicidato gettandosi dalle terrazze del Duomo dopo aver ucciso Chamila Wijesuriya, 50 anni, e ferito un collega dell’hotel Berna. L’obiettivo è verificare se vi siano state omissioni o sottovalutazioni da parte degli operatori del carcere di Bollate che, sulla base di relazioni sempre “positive”, avevano concesso a De Maria l’accesso al lavoro esterno.
Alla ricerca di precedenti episodi di tensione nell'hotel Berna
Il pubblico ministero Francesco De Tommasi vuole verificare se quanto riportato nelle relazioni educative dell’istituto sia coerente con il comportamento tenuto dal detenuto durante l’esperienza lavorativa. Sono al vaglio i registri dell’hotel e possibili episodi di tensione, come alcune liti con il collega poi accoltellato. Gli inquirenti stanno ricostruendo anche i tre giorni in cui De Maria è rimasto irreperibile, tra venerdì 9 e domenica 11 maggio, cercando di capire dove abbia dormito, cosa abbia mangiato e se abbia ricevuto aiuti. Di certo, non aveva con sé denaro, e il cellulare fornito dal carcere per comunicare eventuali ritardi non è stato ritrovato.
De Maria ed il femminicidio del 2016, poi il lavoro in hotel
De Maria stava scontando una condanna a 14 anni e 3 mesi (senza aggravanti) per l’omicidio di una donna a Castel Volturno, avvenuto nel 2016. Dopo il delitto era fuggito in Germania, venendo poi estradato nel 2018. Da due anni lavorava come receptionist all’Hotel Berna di Milano con contratto a tempo indeterminato, beneficiando del regime previsto dall’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario.
Venerdì le autopsie su De Maria e Wijesuriya
Le autopsie sui corpi di De Maria e Chamila Wijesuriya sono fissate per venerdì 16 maggio. Intanto, proseguono le audizioni di colleghi e testimoni per chiarire dinamiche e possibili segnali d’allarme ignorati. I magistrati stanno cercando di capire anche se il datore di lavoro fosse a conoscenza di episodi problematici e, eventualmente, se abbia omesso di informarli al carcere. L’indagine, destinata a chiudersi per la morte dell’indagato, ha comunque un valore cruciale per individuare eventuali falle nel sistema di sorveglianza. Il Ministero della Giustizia sta seguendo il caso con attenzione.