Delitto di Garlasco, il dettaglio che rende credibile l'ipotesi di un secondo assassino - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:24

Delitto di Garlasco, il dettaglio che rende credibile l'ipotesi di un secondo assassino

L'esperto di Blood Pattern Analysis Enrico Manieri rilancia i dubbi sul caso Chiara Poggi: "Scarpe mai repertate, impronte non compatibili con Stasi né con gli agenti"

di Giorgio d'Enrico

Garlasco, l’esperto di balistica e Blood Pattern Analysis Enrico Manieri sostiene che sulla scena del crimine vi fossero impronte riconducibili a un secondo soggetto, diverse dalle Frau numero 42 attribuite ad Alberto Stasi e dalle calzature degli agenti. Tracce di una scarpa con suola a risalti rettangolari, mai repertata né spiegata, riaccendono l’ipotesi di un complice. Mentre il maxi incidente probatorio è in stallo, si riapre il dibattito su una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi vent’anni.

Nuove impronte e sangue: Garlasco, spunta l’ipotesi di un secondo killer

Delitto di Garlasco, secondo l’esperto di balistica e blood pattern analysis Enrico Manieri, sulla scena del crimine ci sarebbero segni inequivocabili della presenza di un secondo soggetto. Analizzando le immagini fotografiche scattate all’epoca, Manieri ha rilevato la presenza di impronte di scarpe mai attribuite a nessuno degli indagati o agli operatori intervenuti nell’abitazione di via Pascoli.

La scarpa con i risalti rettangolari: “Mai vista prima”

Le impronte oggetto dell’attenzione si trovano in particolare lungo la scala che conduce alla taverna, dove venne trovato il corpo senza vita della giovane. Accanto alla celebre impronta della Frau numero 42 – al centro del processo contro Alberto Stasi – sarebbero visibili anche segni lasciati da una suola con risalti rettangolari, del tutto incompatibile con quella a pallini delle scarpe dell’imputato. Una traccia si troverebbe addirittura sul primo gradino, sporca del sangue della vittima. Un’altra è collocata nella parte destra della scala, sotto la proiezione di sangue classificata come “numero 44” nella consulenza tecnica del Ris di Parma.

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“Non sono scarpe della polizia”: escluso l’errore investigativo

Manieri, intervistato dal quotidiano Il Giorno,  esclude che queste impronte siano state lasciate dai militari o dagli agenti intervenuti: “Nessuna delle 27 paia di scarpe consegnate all’epoca da chi entrò nella villetta presenta suole con risalti rettangolari”, spiega. Per l’esperto si tratterebbe quindi di un soggetto ignoto, che potrebbe aver perso l’equilibrio scendendo la scala curva e aver lasciato i segni appoggiandosi alla parete.

Tracce, errori e una scarpa sparita: i dubbi sul caso 

Le nuove osservazioni si aggiungono a una lunga serie di elementi controversi nel caso Garlasco. Impronte mai repertate, un piede nudo con un possibile alluce valgo e perfino una scarpa misteriosamente distrutta dopo l’autopsia. Tutti dettagli che, secondo Manieri, meriterebbero una rivalutazione alla luce degli accertamenti odierni. Intanto, il maxi incidente probatorio previsto con i nuovi esami biologici resta in fase di stallo, mentre l’ipotesi di un secondo assassino torna ad alimentare l’attenzione pubblica e i dubbi sulla condanna definitiva di Alberto Stasi.

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