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Ecco perché le elezioni amministrative danno segnali deboli
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Ecco perché le elezioni amministrative danno segnali deboli

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Elezioni con vista sulle regionali. Questo il sunto di Giampiero Rossi sul Corriere della Sera. Indubbio che ogni volta che si aprono le urne e che si contano le schede è una prova delle forze in campo assai più credibile che sondaggi influenzati da tutta una serie di fattori (per citarne alcuni: committente, quantità di persone sentite - generalmente sempre meno per risparmiare, metodologia eccetera). Ed è indubbio che qualche segnale dalle urne è arrivato: l'avanzata un po' ovunque di Fratelli d'Italia, l'arretramento della Lega e l'incredibile tenuta di Forza Italia a Monza e in Brianza, ultima vera roccaforte del Cavaliere.

Lodi, Como, Monza e Sesto non sono veri test

Però c'è anche molto altro. Perché il voto amministrativo è un voto non di opinione, ma sulle persone. Se a Como il centrodestra sfiducia di fatto il sindaco uscente, che si mette a far campagna contro i suoi pur non ricandidandosi, allora è chiaro che il centrodestra finisce male. Stesso discorso su Parma, dove ovviamente con Fratelli d'Italia diviso dalla Lega il centrodestra rimane indietro. Oppure, per tornare in Lombardia, era prevedibile la vittoria del centrosinistra a Lodi: o penserete che Letta era un astrologo ad andare a chiudere la campagna elettorale proprio là? Non è un caso che la Casanova, sindaco uscente, a risultati ancora molto ufficiosi aveva già telefonato al 25enne neosindaco Furegato per complimentarsi. No, Lodi e Como non sono test. E non lo sono neppure Monza e Sesto San Giovanni, dove peraltro la sinistra ha una chance vera di vincere malgrado il vantaggio al primo turno del centrodestra (ricordarsi: ballottaggio 26 giugno - porcheria completa da parte del governo - praticamente in piena estate).

Elezioni con vista sulle Regionali: lo smottamento è nei piccoli Comuni

Il test vero, i numeri veri che dicono che la Regione, di fronte a un'offerta decente, potrebbe essere contendibile in discontinuità, sono nei piccoli comuni. Dove si è verificato, nella bergamasca, nelle valli, un piccolo smottamento. Non dalla destra alla sinistra, ma dalla Lega ai civici. Pochi segnali deboli, che possono anche spegnersi, o vedersi sovvertiti nel giro dell'anno che manca. Ma che non possono essere ignorati: servono nuove parole d'ordine, serve nuova energia. A destra e a sinistra, fuori dalle logiche fino ad adesso individuate come funzionali e - per il centrodestra - vincenti.

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