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Politica
Lega "comunista" e anti-Ue dopo il ko ai referendum. Svolta Salvini
Matteo Salvini ai seggi

Salvini propone la scala mobile, svolta Lega. L'ala moderata sarà d'accordo?


Sconfitto ai referendum sulla Giustizia, con un'affluenza drammaticamente bassa intorno al 20%, Matteo Salvini spariglia e rilancia l'azione politica della Lega cambiando focus tornando, in qualche modo, alle origini. Riunione (già programmata da venerdì scorso e non d'emergenza dopo il flop dei referendum) in Via Bellerio e via a una serie di richieste ben precise al governo e al presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il Carroccio chiede all'esecutivo l’adeguamento di stipendi e pensioni all’aumento del costo della vita. In sostanza, il ritorno della scala mobile (proposta oggi dal comunista Marco Rizzo) per tutelare il potere d'acquisto delle classi più povere. Una soluzione che scavalca a sinistra perfino Speranza e Fratoianni.

Nel corso della riunione in via Bellerio a Milano, poi, Salvini ha sottolineato la necessità di rinnovare entro giugno gli sconti per benzina e diesel, oltre alle bollette di luce e gas. E su questo l'ex ministro dell'Interno si è già confrontato con il ministro dell'Economia Franco. Non solo. Altri punti emersi nel corso della riunione tra i vertici della Lega sono una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, insieme alla detassazione di straordinari e premi di produzione. Inoltre, il Carroccio chiede di lavorare ad una riforma delle pensioni equa superando la legge Fornero e di prevedere un tetto europeo allo Spread per evitare speculazioni contro l’economia italiana.

Ma il vero target della Lega post referendum è una nuova, rinnovata, battaglia contro le decisione dell'Unione europea. Non più la richiesta di uscire dalla moneta unica, come accadeva nel 2013-2014 con il Basta Euro Tour di Salvini e Borghi, ma una posizione ferma di critica dura alle ultime scelte arrivate da Bruxelles (e da Francoforte). Il primo siluro è arrivato qualche settimana fa contro la Commissione Ue e in particolare il Dem Paolo Gentiloni, reo di aver chiesto all'Italia di fare i compiti a casa (ovvero le riforme tra cui catasto e liberalizzazioni) pena la perdita dei soldi del Pnrr.

E' poi arrivata la decisione del Parlamento europeo di bloccare la produzione di auto benzina e diesel del 2035, letta in casa Lega come un chiaro attacco all'Italia che mette a rischio circa 70mila posti di lavoro. E infine la Banca Centrale Europea. L'aumento dei tassi di interesse (nonostante l'inflazione sia importata) e lo stop all'acquisto dei titoli di Stato ha fatto crollare le Borse e soprattutto aumentare lo spread. Lunedì mattina lo stesso Salvini ha deciso di condividere su Whatsapp a una serie di contatti l'apertura in forte rialzo del differenziale tra i Btp italiani e il Bund tedesco. Il segnale è chiaro: Lagarde sta agendo per punire i Paesi con debito alto, Italia in testa.

Un insieme di fattori che ha fatto scattare l'allarme in via Bellerio con il vertice di oggi. Salvini torna dunque alle origini con un misto di sinistra comunista anni settanta (la scala mobile) e un rinnovato euroscetticismo. La domanda è: la Lega sarà unita su questa nuova battaglia? I duri e puri come Borghi, Bagnai e Siri, ma anche i due capigruppo Molinari e Romeo oltre ai vicesegretari Fontana e Crippa, sono sicuramente al fianco del segretario e, a dire il vero, almeno sullo stop alle auto a benzina e diesel anche il ministro Giorgetti è stato molto critico con Bruxelles, ma una nuova crociata contro l'Europa potrebbe non piacere ai moderati e draghiani del Carroccio (i Governatori Zaia e Fedriga, infatti, durante il vertice di oggi in via Bellerio hanno posto l'accento soprattutto sui soldi del Pnrr per la sanità). Ma il dado è tratto, mettersi alle spalle in fretta il flop dei referendum e rilanciare con nuove battaglie popolari (o populiste).

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