Milano

Fdi alla guerra di Lombardia con l'occhio alla Sicilia. La Russa: "Noi pronti"

di Fabio Massa

La Russa: "Pronti a candidato autonomo in Lombardia". Ma è una boutade. Ecco perché. Inside

Inizia la guerra tra Fratelli d'Italia e Lega. Guerra aperta, questa volta. E in Lombardia. Non era sfuggita l'organizzazione - che va avanti da qualche mese - dell'iniziativa che prenderà il via a breve da parte di Giorgia Meloni proprio nel cuore del dominio leghista, laddove Fdi non aveva mai sfondato. Poi però è iniziato un esodo da Forza Italia e poi anche dalla Lega, e adesso la Meloni sta sfidando Salvini direttamente a casa sua: la Lombardia. Ovvio pensare che il 2013 sarà un punto nodale. E per la sinistra, e per gli equilibri a destra.Se sarà vittoria per la sinistra vorrà dire che partirà un nuovo ciclo, una nuova stagione, con una portata letteralmente storica sul Nord. In più, vorrà dire che Matteo Salvini ha definitivamente archiviato le sue velleità da premier e anche probabilmente il ruolo di leader della Lega. Per contro Giorgia Meloni ha tutto da guadagnarci, da una eventuale sconfitta: unica leader a crescere, sarà la successora non più in pectore ma sul campo. 

Non è un caso che Ignazio La Russa, l'abbia detto chiaro e tondo: "Se un presidente di Regione ha lavorato bene e non ha problemi personali gravi -dice Ignazio La Russa all'Adnkronos- noi siamo dell'idea che debba essere riconfermato, e questa regola vale tanto per la Lombardia che per la Sicilia. Ma se qualcuno decide che questa regola non vale più o se Fontana decide di non ricandidarsi allora Fdi può parlarne e proporre un candidato autorevole". E' chiaro che La Russa sta provocando, perché sul piatto c'è più la Sicilia che la Lombardia. In Lombardia di fatto le scelte possono essere due, e in nessuno dei casi Fdi avrà la candidatura del governatore. La prima scelta è che sia un leghista, Attilio Fontana oppure qualcun altro. La seconda che sia una persona fuori dai tre partiti, concepita come politica ma che non risponda a nessuno. L'identikit è quello di Letizia Moratti. Dunque la scelta è tra un leghista doc (Attilio Fontana, Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti, Guido Guidesti), oppure l'attuale vicepresidente. Matteo Salvini infatti non potrà mai tollerare di gareggiare con un candidato di Fdi in casa propria.

fabio.massa@affaritaliani.it

 

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