Fiano, Baruffi, Maran e... E' caccia ai sottosegretari "lombardi"
di Fabio Massa
La caccia al sottosegretariato è ufficialmente aperta. E la Lombardia (Milano in testa) vorrebbe dire la sua. Troppo scarsa la rappresentanza ministeriale, dicono dalle parti di Palazzo Marino. E troppo di (Nuovo) Centrodestra, visto che il più potente è senza dubbio Maurizio Lupi, una vita nel Pdl e in Cl e adesso alfaniano doc. L'altro lombardo è Maurizio Martina, bergamasco, ex capogruppo in consiglio regionale, già sottosegretario all'Expo. Dunque, è il ragionamento sotto la Madonnina, del Pd, milanese, non c'è nessuno.
Ecco quindi che ci si aspetterebbe una rappresentanza forte a livello di sottosegretariati. Sono vari i nomi in lizza, ognuno con i suoi pro e i suoi contro. Secondo rumors di Affaritaliani.it il primo dei "papabili" è senza dubbio Emanuele Fiano. Parlamentare, della "scuderia" di Area Democratica, milanese, da sempre impegnato sul fronte della sicurezza, ex presidente del Copasir, potrebbe andare a fare il sottosegretario alla Difesa. In pole position, stando al totonomi che gira a Milano, c'è lui. Ma non solo. Perché anche Maurizio Baruffi, capo di gabinetto del sindaco Pisapia, che già a febbraio del 2013 venne piazzato al sedicesimo posto per il Senato. Troppo indietro per passare. Ma si sa, ai tempi le liste le faceva Bersani per una parte e le parlamentarie per l'altra. Dunque, il renziano Baruffi era rimasto fuori. Pare che si fosse speso con una telefonata anche Giuliano Pisapia, che vorrebbe avere un interlocutore di fiducia nel governo. Quindi, il primo cittadino, che con Renzi ha un ottimo rapporto, potrebbe riprendere la cornetta e ri-caldeggiare la missione romana di Baruffi. Non ci sono solo i pro, in una nomina del genere, ovviamente. Perché Baruffi lascerebbe il posto di capo di gabinetto, e sarebbe il secondo "addio", dopo quello di Davide Corritore, nella ristretta compagine che si oppose al Pd schierato pancia a terra con Boeri e optò per il "rivoluzionario" Pisapia. Per Baruffi si potrebbe prospettare un impegno per Expo, per un lavoro in tandem con il ministro Martina.
Al terzo posto, nella lista dei "sottosegretariabili" c'è Pierfrancesco Maran. Opzione difficile, ma affascinante. L'assessore all'Ambiente e ai Trasporti si è schierato con Renzi quando Milano era saldamente bersaniana. Mentre la vicesindaco Lucia De Cesaris diventava coordinatrice dei comitati per Bersani, lui andava alla Leopolda. Intanto costruiva insieme a Pietro Bussolati e Lia Quartapelle il circolo più potente di Milano. Un luogo di confronto tra idee, che però è stato fondamentale per eleggere Bussolati (un altro renziano) alla guida del partito metropolitano. Insomma, Maran è uno di quei giovani che Renzi potrebbe volere per ruoli operativi di governo. Chissà se - in caso di chiamata - riuscirebbe a dire di no, oppure se come Maurizio Martina (che fece analoga cosa con Enrico Letta) risponderà "presente". Infine, al quarto posto un "evergreen": Stefano Boeri. Di lui, dopo l'uscita dalla giunta di Milano, si è raccontato di tutto. Dalla nomina quasi raggiunta alla Triennale, e poi sfumata per l'opposizione di Pisapia alla candidatura alle Europee, che potrebbe essere in preparazione. Testa fina, gran oratore, Boeri è una di quelle scelte che non passerebbe inosservata. Certo, non agli occhi di Pisapia.
@FabioAMassa