Francesca Albanese a Milano: "Dal Mediterraneo a Gaza, i droni della guerra usati anche contro i migranti" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 14:08

Francesca Albanese a Milano: "Dal Mediterraneo a Gaza, i droni della guerra usati anche contro i migranti"

La relatrice Onu ospite oggi alla Fabbrica del Vapore per un talk che intreccia conflitti, migrazioni e nuove tecnologie di sorveglianza

di Roberto Servio

Francesca Albanese a Milano: "Dal Mediterraneo a Gaza, le tecnologie israeliane usate contro i migranti"

Alle 18.30 alla Fabbrica del Vapore di Milano si tiene l’incontro "Dal Mediterraneo a Gaza: le tecnologie israeliane usate contro i migranti e le nuove frontiere di conflitto". Ospite principale Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, che affronterà i legami tra le guerre in Medio Oriente e le politiche europee sui flussi migratori.

Droni e Mediterraneo, un filo comune

L’evento intende riflettere su come le stesse tecnologie impiegate nei conflitti — come i droni usati da Israele a Gaza, ma anche in Afghanistan, Iraq e Siria — vengano oggi utilizzate da Frontex per pattugliare il Mediterraneo. Uno strumento di sorveglianza che, secondo gli organizzatori, si traduce in respingimenti sistematici di chi fugge da guerre, fame e bombardamenti. Un incontro che diventa di particolare attualità alla luce dell'esplosione avvenuta a bordo di una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

Accanto ad Albanese interverranno Tareq Tamimi, ricercatore di Forensic Architecture che studia i crimini commessi nel Mediterraneo presso l’Università di Bologna, e Antonio Manganella, direttore regionale di Avocats Sans Frontières, che porterà un’analisi sulle disuguaglianze post-coloniali e la frattura Nord-Sud acuita dal conflitto in corso. Modera la giornalista Leila Belhadj Mohamed.

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Sea-Watch, la rassegna alla Fabbrica del Vapore tra mostra e incontri

Il talk è uno dei sette eventi speciali che accompagnano la mostra "Non è Stato il mare", promossa da Sea-Watch per i dieci anni dell’associazione. L’iniziativa vuole essere più di un’esposizione: uno spazio aperto al dibattito, arricchito da incontri, musica, teatro e performance per indagare le radici delle migrazioni e i meccanismi che le attraversano. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei 200 posti disponibili, senza necessità di prenotazione.

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