Milano
Garlasco, Taormina ad Affari: "Taccia parte della combriccola. Venditti? L'eventuale corruzione non dimostra la colpevolezza di Sempio"
L'avvocato Carlo Taormina si chiede: "Taccia non dovrebbe essere sentita come teste? L'indagine di Brescia ha due problemi. Da Nordio dichiarazioni che non condivido, giusto indagare". L'intervista

Garlasco, Taormina ad Affari: "Taccia parte della combriccola: non dovrebbe essere sentita come teste?"
"Ma l’avvocata Taccia ,che ho provveduto a sistemare per le sue esternazioni, non dovrebbe essere sentita come teste? Faceva parte della combriccola e ne dovrebbe sapere di cose. Il segreto professionale,non è insuperabile!" Un tweet criptico - ma neanche troppo - riporta l'avvocato Carlo Taormina al centro della vicenda di Garlasco.
Il penalista, che già recentemente ha incrociato le lame metaforicamente parlando con l'avvocato che difende Andrea Sempio, evoca un possibile scenario in cui Taccia, amica di lunga data del suo assistito, potrebbe essere chiamata a raccontare del gruppo di amici che gravitavano attorno al fratello di Chiara Poggi. "Presumo che possa sapere qualcosa di utile per chiarire quanto accaduto", chiarisce ad Affaritaliani.it Milano l'avvocato. Che dissente dal ministro Carlo Nordio sull'inutilità della nuova indagine. E su Venditti dice: "L'eventuale corruzione non equivale alla colpevolezza di Sempio". L'intervista.
Avvocato, in un suo recente tweet su X, ha scritto che Angela Taccia, in quanto parte della "combriccola", potrebbe essere sentita come teste. Ci spiega meglio?
Ho una profonda stima dell’avvocato Taccia. Volevo semplicemente dire che siamo ben a conoscenza del fatto che lei faceva parte della compagnia di cui faceva parte Sempio quando si verificarono i fatti. Quindi presumo che possa sapere qualcosa di utile per chiarire quanto accaduto, senza ovviamente alcuna applicazione di carattere negativo.
La Procura di Brescia indaga su una possibile corruzione dell'ex procuratore Mario Venditti. Si parla di somme tra i 20 e i 30mila euro. Cosa ne pensa di questa vicenda?
Indiscutibilmente, queste cifre possono essere riferite ad onorari richiesti da uno o più avvocati. I problemi sono due. Il primo è che laddove fosse accaduto quanto ipotizza la procura di Brescia, non significa che possa esserci un’incidenza sull’individuazione del responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi. Quei soldi potrebbero essere stati pagati per ottenere il più presto possibile l’archiviazione, rispetto però ad una realtà di innocenza di Sempio. Il secondo problema è che, prima di parlare di corruzione di chiunque, è evidente che bisogna avere tutti gli elementi necessari.
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Quindi la ritiene un’ipotesi improbabile?
Mi pare strano che un magistrato competente come Venditti, che ha fatto anni di processi da far tremare i polsi, dovendosi far corrompere, attivi le intercettazioni telefoniche dalle quali avrebbe corso il rischio di essere scoperto come corrotto.
Il ministro Carlo Nordio pochi giorni fa è stato perentorio: "Su Garlasco dobbiamo arrenderci". E' così?
Voglio premettere che, a parer mio, la prima inchiesta sia stata costellata di errori. Non sono stati errori che però hanno inciso sulla conclusione, dal punto di vista dell’esito investigativo. Nel codice di procedura penale italiano, esiste una norma secondo la quale chi è stato giudicato con sentenza definitiva non può far parte di nessun’altra inchiesta. Ma perché allora a Pavia risulta la presenza di Stasi, che non può essere sottoposto ad alcun processo? L’unico soggetto che avrebbe potuto essere investigato sarebbe stato Sempio. Detto questo, qualsiasi iniziativa giudiziaria che si intraprende per arrivare a conoscere la verità deve essere favorita. È stata quindi una dichiarazione che non posso condividere.
In questi giorni è d'attualità il dibattito sulla separazione delle carriere. Come sta la giustizia italiana oggi?
I magistrati non sono più preparati come una volta e ci sono delle faide all’interno della stessa magistratura. Detto questo, sono favorevole alla separazione delle carriere. Non solo perché il giudice e il pm non staranno nella stessa stanza. Ma anche perché questa sinergia tra giudice e pm si trasforma in una compressione del ruolo dell’avvocato. Il primo a soccombere con questo sistema è il cittadino. Si deve poi aprire un capitolo sulla riscrittura del codice di procedura penale.












