Milano
Garlasco, prelievi, assegni, uscite: tutti i "movimenti anomali" sui conti della famiglia Sempio
L'indagine a tappeto della GdF: non sono emerse anomalie sui conti di Venditti. La richiesta di accertamenti anche sulle gemelle Cappa. I 43mila euro girati dalle zie di Andrea Sempio al padre Giuseppe

Giuseppe e Andrea Sempio
Garlasco, tutti i movimenti anomali sui conti della famiglia Sempio e degli ex carabinieri
La guardia di finanza di Brescia continua a scavare nell'inchiesta che vede indagato l'ex procuratore pavese Mario Venditti. Oggi emerge, come riferisce Ansa, che già il 30 luglio è stata fatta richiesta di poter effettuare "mirati accertamenti bancari" anche sui conti del giudice Fabio Lambertucci, colui che da gip archiviò nel 2017 la prima indagine a carico di Andrea Sempio, su richiesta di Venditti. Ma la richiesta riguardava anche le analisi bancarie dei movimenti delle gemelle Stefania e Paola Cappa e dei loro familiari. E tuttavia c'è una successiva annotazione di settembre nella quale i nomi di Lambertucci e della famiglia Cappa non compaiono più nell'elenco delle analisi bancarie effettuate. Non solo: non sarebbero emerse anomalie sui conti di Venditti.
I movimenti bancari dei due ex carabinieri
Quali altri i conti e i movimenti monitorati? Da un conto di Silvio Sapone, uno degli ex carabinieri di Pavia perquisiti nell'inchiesta bresciana, sarebbero stati effettuati "pagamenti presso il centro Snai" di scommesse "di Porcari (Lucca)" per un valore che "mensilmente si aggirava intorno ai 1000 euro circa". E per quanto riguarda l'ex militare Giuseppe Spoto, anche lui perquisito a fine settembre, su alcuni conti le entrate venivano "azzerate" dalle "uscite" con "prelievi" e "pagamenti elettronici".
Gli investigatori della Gdf di Brescia e Pavia hanno ricostruito in un'annotazione "le operazioni economico-finanziarie", tra il gennaio 2016 e il dicembre 2017, di Sempio e dei suoi familiari, tra cui tre zii, ma anche di Venditti e dei due ex carabinieri, oltre che dell'avvocato Massimo Lovati e di un altro ex legale di Sempio dell'epoca.
Garlasco, i tre assegni delle zie di Andrea Sempio da 43mila euro
Per quanto riguarda la famiglia Sempio, sotto i riflettori ci sono i tre assegni per un totale di 43mila euro versati tra il 28 gennaio e il 9 maggio 2017 dalle zie di Andrea sul conto del padre Giuseppe. E padre e figlio, poi, dai loro conti tra il 29 dicembre 2016 e il 6 giugno 2017 hanno "monetizzato" tra "assegni e prelievi" 35mila euro. In particolare, dal 29 dicembre 2016 al 26 gennaio 2017, nel periodo in cui era scattata a Pavia la prima indagine a carico dell'amico del fratello di Chiara Poggi, da due conti di Andrea e Giuseppe Sempio "vengono prelevati in totale 15mila euro". Tra gennaio e giugno 2017, inoltre, da un conto del padre dell'indagato "si registra un'uscita complessiva di 24mila euro". E nello stesso periodo Andrea preleva "8mila euro". Gli investigatori segnalano pure che tra gennaio e giugno di quell'anno il padre di Andrea preleva sempre più o meno tutti i soldi che entrano su un suo conto ogni mese, ossia circa 1.500 euro.
"Pagare quei signori lì": a chi si riferiva Giuseppe Sempio
Nelle annotazioni di fine luglio delle Fiamme Gialle si fa riferimento anche alla controversa frase di Giuseppe Sempio intercettata durante le indagini nel febbraio del 2017 in cui il padre di Andrea diceva di "pagare quei signori lì". Ricostruisce la Guardia di Finanza che alla domanda della moglie su chi fossero "quei signori lì" da "pagare" rispondeva "portare i soldi all'avvocato". Poi, gli investigatori, però, segnalano, riguardo a quella conversazione e ai riferimenti alla necessità di effettuare pagamenti "non tracciabili", che le "modalità prospettate sembrano più vicine all'ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse, indicate come 'quei signori lì', piuttosto che i difensori di fiducia".
In un altro passaggio dell'annotazione degli investigatori, poi, si legge che dalle "intercettazioni ambientali" emerge un "chiaro riferimento ai presunti pagamenti della famiglia Sempio nei confronti dei legali di fiducia dell'epoca". Da lì la necessità di analisi bancarie anche su di loro. La famiglia Sempio ha sostenuto, anche sui media, che quando si parlava di soldi nelle intercettazioni il riferimento era proprio a pagamenti agli avvocati, non a magistrati.