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Milano
"I Bagni misteriosi", il Codacons si rivolge alla Corte dei Conti
I Bagni misteriosi

Sembrava essere una semplice polemica balneare, quella attorno ai "Bagni misteriosi", il nuovo impianto realizzato in via Botta negli spazi che furono della piscina Caimi. Struttura che Selvaggia Lucarelli aveva bollato sul Fatto quotidiano come "radical chic", provocando la forte reazione della direttrice Andrée Ruth Shammah. E invece ora sulla piscina si accendono anche i riflettori del Codacons, che ingaggia battaglia annunciando: "Finisce alla corte dei conti la vicenda 'Bagni misteriosi'. Non chiari né iter né sponsor né concessioni. Quali ricavi per il comune e quali oneri per la collettività. Battaglia dei cittadini contro la pubblica amministrazione che gestisce il patrimonio pubblico  senza un pubblico esame e una partecipazione adeguata della cittadinanza. Nella vicenda in questione non è dato sapere il costo della concessione per chi gestisce la piscina. Oneri ed onori della organizzazione del bene pubblico. Sembrerebbe che la stessa sia stata affidata senza alcuna gara pubblica. Si ripete: gestione del bene pubblico che ora passa in esame alla Corte dei conti. Il Codacons presenterà un esposto alla Corte dei Conti per verificare la correttezza delle concessioni rilasciate e l’effettiva esecuzione della gara pubblica".

Alla luce di questo acquista probabilmente tutt'altro significato il lungo e dettagliato post pubblicato lunedì sera sulla pagina facebook dei "Bagni misteriosi" da Michele Canditone, Amministratore delegato della struttura e Procuratore della Fondazione Pier Lombardo, con cui - in apparenza in risposta al contestato articolo della Lucarelli - si ripercorreva l'iter della concessione da parte del Comune: "La Fondazione Pier Lombardo - si legge -, già accreditata per la ristrutturazione del Teatro Parenti, ha partecipato alla selezione proposta dal Comune per l'affidamento in concessione del bene 'Complesso Caimi' ed è stata scelta per una infinita serie di motivazioni tecniche ed economiche".

Canditone va oltre, entrando nel dettaglio di una situazione economica delicata: "Il solo complesso Caimi, oggi sotto gli occhi di tutti, prevede un ammortamento in 20 anni (prestiti a lungo termine) di euro 9.200.000 (7.650.000 più interessi bancari per mutui) ovvero 460 mila euro annui. Solo l'intervento di qualche grande amico 'donatore' del teatro potrà contribuire a ridurre significativamente la rata annuale di tale indebitamento. 460 mila euro di debito annuo, significano 460 mila euro di utile ante-imposta, che per essere prodotto necessita di un ricavo di almeno 1,5 milioni di euro l'anno. Un utile di queste dimensioni non si potrà ovviamente mai registrare! Se resterà l'attuale investimento per fine anno (mancano ancora diverse strutture importanti) dobbiamo solo sperare, come dicevo, che qualche privato continui la gara di solidarietà che si è oramai avviata da mesi. Diversamente alcun business potrà portare simili ricavi. Anche io ho chiesto il perché di tutto questo a chi di dovere. La risposta non la ripeto, perché è incredibile come il luogo che è stato realizzato".

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