Il lavoro e la dignità dell’ex assessore Tancredi - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:56

Il lavoro e la dignità dell’ex assessore Tancredi

"Voglio tornare al lavoro", ha detto l'ex assessore Tancredi dopo la decisione della Cassazione. Una frase che è l'essenza della milanesità. E forse anche il discrimine tra delinquente e servitore dello Stato. Il commento

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Il lavoro e la dignità dell’ex assessore Tancredi

"Voglio tornare al lavoro". Ecco, in questa frase c'è l'essenza della milanesità. Alcuni (fan dei pm che stanno indagando sull'urbanistica) mi criticheranno per questo perché quelle parole sono uscite dalla bocca di Giancarlo Tancredi, ex assessore all'Urbanistica. Penso che la scelta di un tecnico all'urbanistica non sia stata felice, e questo l'ho scritto e l'ho ribadito più volte. Non perché mancasse la competenza, beninteso. Ma perché la politica usa i tecnici come i tram. Sale e scende, e a volte neanche paga il biglietto. E infatti i partiti hanno scaricato il tecnico senza un battito di ciglia, laddove invece avrebbero dovuto assumersi la responsabilità politica dell'andamento dell'urbanistica.

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Precisata nuovamente questa cosa, torniamo a quelle quattro parole. "Voglio tornare al lavoro", dice l'ex assessore Tancredi, che è anche dirigente comunale. A Tancredi era stato impedito di lavorare come misura cautelare dai pm. Una misura revocata anche in Cassazione. Leggeremo le motivazioni, ma la decisione è presa, e non è revocabile. Dopo tutta la sofferenza, una sofferenza legata alla lesione della sua reputazione ma anche a quello stop forzato, all'inazione, al sentirsi inutile, incompleto, immobile, Tancredi vuole lavorare. 

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La dignità del lavoro e la differenza tra delinquente e servitore dello Stato

E' la dignità massima, per un milanese, lavorare. Ti definisce e ti dà un ruolo da non parassita della società. Conosco altri, nei gorghi della magistratura e delle cause e degli avvocati, che vorrebbero solo lavorare. Lavorare. Perché il lavoro è dignità, è fare qualcosa per la comunità e per la propria famiglia, e quando vedo una persona che vuole lavorare e non oziare, o rubare, o danneggiare, e che non può farlo perché c'è una inchiesta in corso, mi chiedo se abbia davvero il profilo del delinquente e non, invece, quello del servitore dello Stato finito - purtroppo come tanti altri - nel gorgo di un sistema che ha dimostrato molte volte tutta la propria fallacia.

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