Invasione vegana
La missione "educativa" della giunta guidata da Giuliano Pisapia non perde un colpo. Dopo il trattamento area C, contro le auto in centro, dopo l'ipotesi super area C, contro i mezzi commerciali in città, dopo il sostegno spietato al bike sharing, anche perche si arriva prima in bicicletta che col metrò estivo, nelle scuole milanesi, il primo ottobre, i bambini saranno costretti a scegliere la dieta vegana. Milano Ristorazione, la società comunale che serve i pasti a 649 scuole milanesi, dopo aver svolto opera meritoria con diete differenziate e su richiesta, per via delle tradizioni, degli usi e costumi delle migliaia e migliaia di piccoli milanesi d'adozione, ora ha deciso che per gli scolari è arrivato il momento di provare il brivido vegetariano. Che diamine, anche Umberto Veronesi è vegetariano, e allora, sarà una bella esperienza per i nostri ragazzi, misurarsi con tofu, soia e quinoa, o no? Ma Milano Ristorazione, così pare, vuole andare oltre la cultura vegetariana, che impone di non cibarsi degli animali, ma sceglie l'opzione più radicale: via pollo, pesce, coniglio e manzo, ma, come chiedono i vegani, via anche tutti i derivati, come uova, formaggio, latte eccetera. Ma che senso ha? Si domanda l'ignaro genitore, al quale, probabilmente, non è stato chiesto alcun parere. Certo è molto "politicamente corretto" pedalare per le strade del centro, mentre il garzone dell'idraulico, chiuso nella Panda, dopo aver pagato Area C, va a caccia del parcheggio (a pagamento), ma i nostri ragazzi che cosa hanno fatto di male per privarli anche di una innocua frittatina?
Daniele Bonecchi