L'urlo della Lega a Pontida: "Lombardizzare l'Italia". Il reportage - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 19:43

L'urlo della Lega a Pontida: "Lombardizzare l'Italia". Il reportage

Il secondo giorno del raduno sul pratone: Fontana tra Carta della Lombardia e autonomia, Sardone e Salvini contro l'immigrazione clandestina. Romeo: "Veneto e Lombardia alla Lega"

di Niccolò Rubeis

L'urlo della Lega a Pontida: "Lombardizzare l'Italia"

Le richieste sono sempre le stesse. Ma questa volta la Lega lombarda ha deciso di metterle per iscritto in una carta presentata a Pontida. Il federalismo e l'autonomia rimangono la base da cui partire. E poi ci vuole "meno Roma in Lombardia" e semmai "più Lombardia a Roma", la libertà di spendere in base alle proprie esigenze le risorse del fondo sanitario nazionale, il 'no' deciso alla centralizzazione dei fondi europei di coesione, ma anche agevolazioni economiche per le aree di confine, un piano di investimento per migliorare la qualità dell'aria nel Bacino Padano, poteri speciali per Milano e l'introduzione di concorsi regionali nelle assunzioni pubbliche "per evitare il pendolarismo di rientro al Sud". 

"Da lombardo firmo e sottoscrivo con lo stesso spirito: un giuramento che non si spegne, che si rinnova, e che continua a guidare la nostra battaglia" afferma il senatùr Umberto Bossi, fondatore del Carroccio, dopo aver sottoscritto la carta della Lombardia voluta con forza dal segretario regionale della Lega Massimiliano Romeo. 

LEGGI ANCHE: VANNACCI A PONTIDA: "IO VANNACCIZZO, FONTANA... FONTANIZZA"

Il governatore Attilio Fontana apprezza e aspetta di vedere risultati concreti, a cominciare dall'autonomia: "Il ministro Calderoli - spiega Fontana - sta facendo un lavoro eccezionale e disumano, ma la palude romana e la palude burocratica dei ministeri cerca di rallentarlo". Per "continuare a essere la locomotiva d'Italia", secondo Fontana c'è bisogno "che ci vengano concesse più autonomie e più libertà dalla burocrazia romana e dal potere centralista romano. Altrimenti non riusciamo a correre. I nostri imprenditori corrono con le mani legate dietro la schiena. La Lombardia vuole liberarsi da questi vincoli". 

E visto che quello verso l'autonomia è un percorso ostacoli, intanto si parte da queste richieste. "Noi invitiamo tutti i presenti a sottoscrivere la nostra carta, anche chi non è non lombardo, perché può diventare un modello per le altre Regioni, un mezzo attraverso il quale ogni territorio fa valere le proprie esigenze - sottolinea Fontana -. Ma vi sembra logico che la nostra Regione formi il 18% degli studenti universitari e ha solo l'8% delle risorse per le borse di studio?". Il vicesegretario della Lega Claudio Durigon prende la palla al balzo: "Voglio firmarla anche io la carta della Lombardia, perché non è solo della Lombardia ma è la carta del buon governo che dobbiamo trasmettere a tutti".

Fontana a Pontida: "Lombardizzare l'Italia. Vannacci? Ci siamo  salutati"

Inevitabilmente, si torna a parlare anche dello sfogo di qualche settimana fa di Fontana, quando disse che "c'è qualcuno che vuole vannaccizzare la lega. Io dico 'col cazzo' che ci riesce". Sul 'sacro suolo' di Pontida, il governatore cerca di buttare acqua sul fuoco in una giornata di unità, ma rimane comunque fermo sui suoi principi: "Io non ho la pretesa di 'Fontanizzare', ma di mettere sempre al primo posto i valori della Lega. Al massimo dobbiamo ‘lombardizzare’ l’Italia" la replica di Fontana alle parole del giorno prima del generale Roberto Vannacci, che intanto scala il Carroccio a suon di bordate anti-Islam e anti immigrazione clandestina. 

"L'ho incontrato e ci siamo salutati - racconta Fontana -. Mi ha posto un problema amministrativo che proveremo a risolvere". Parlando del rischio vannaccizzazione "intendevo dire che difenderemo i nostri valori, bisogna mantenerli. Ieri Vannacci ha detto che i valori della Lega non si toccano. Sarà diventato leghista? Può essere…". 

Sardone: "Ci siamo rotti i coglioni degli immigrati clandestini: re-mi-gra-zio-ne"

A spegnere le polemiche ci prova anche l'altra vicesegretaria, la milanese Silvia Sardone: "Qualche giorno fa è morto Bruno Caparini, mio cognato, tra i fondatori della Lega Nord. Quando ha saputo che avevo origini trentine ma anche pugliesi, mi ha detto: 'I pugliesi sono grandi lavoratori'. Questa è la Lega, unita da Nord a Sud". Dal palco di Pontida Sardone prova, senza giri di parole, a aizzare la folla contro l'immigrazione clandestina: "Noi ci siamo rotti i coglioni degli immigrati clandestini, noi o loro si devono integrare? La parola è una sola: re-mi-gra-zio-ne". 

Salvini a Pontida: "Un dovere rimandare a casa chi non si vuole integrare"

Anche Salvini insiste sugli stessi temi, spostando ancora più a destra la Lega: "Il nostro obiettivo è tornare a blindare i confini italiani, sempre che qualche magistrato politicizzato non ci fermi. Ci sono immigrati venuti da lontano che portano lavoro, rispetto e cultura e sono i benvenuti. Il nostro problema sono quelli che non si vogliono integrare e abbiamo il dovere di rimandarli a casa". A ricordare a tutti che "esiste ancora una questione settentrionale" ci pensa il governatore Luca Zaia, che avverte anche gli alleati sulle regionali nel ‘suo’ Veneto: "Se il candidato sarà della Lega, sarà Alberto Stefani. Se non sarà della Lega sarà un problema". 

Iscriviti alla Newsletter Frontale - a cura di Fabio Massa

Romeo: "Veneto e Lombardia restino alla Lega"

A tranquillizzarlo ci prova Romeo: "Il Veneto deve restare alla Lega come la Lombardia e tutte le Regioni che governiamo".  Un'altra stoccata arriva sulla politica nazionale: "I nostri alleati di governo devono imparare ad ascoltare di più la Lega". Specie sugli sbarchi e sull'immigrazione dove "nessuno ha fatto meglio di noi". I nuovi arrivati nella Lega, come Vannacci, "sono un valore aggiunto e possono dare una mano coinvolgendo elettori che magari non si avvicinano a noi per varie ragioni. Dopodiché - prosegue Romeo - il rispetto reciproco è l'elemento fondante per una convivenza forte e unita che ci porti a raggiungere i nostri obiettivi". A fine giornata mette un punto lo stesso Vannacci: "Che ci siano delle interpretazioni e delle declinazioni diverse, ritengo che sia una ricchezza. Siamo un valore aggiunto perché siamo gli uni diversi dagli altri e non ci vogliamo omologare al pensiero unico". 

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO

 








A2A