Leoncavallo, Orlandi (FdI): "Ora pensano di dettare legge su una nuova assegnazione, è follia pura" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 19:29

Leoncavallo, Orlandi (FdI): "Ora pensano di dettare legge su una nuova assegnazione, è follia pura"

Il coordinatore milanese di Fratelli d'Italia commenta la posizione del Leoncavallo contraria alla soluzione di via San Dionigi per la quale il Comune si è speso: "Milano non merita una gestione così mediocre". L'intervista

di Matteo Respinti

Leoncavallo, Orlandi (FdI): "Ora pensano di dettare legge su una nuova assegnazione, è follia pura"

Per Simone Orlandi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, la gestione del Leoncavallo da parte del Comune è “una figura pessima, anzi orrenda". Il centro sociale, spiega, continua ad avere "canali privilegiati", nonostante trent’anni di occupazioni e tensioni con la città. "È follia pura pensare che possa dettare legge su una nuova assegnazione", attacca, accusando il sindaco Sala e il PD di garantire trattamenti di favore a scapito delle altre realtà associative.

Sul bando definito “un risultato” dai dem, Orlandi replica con sarcasmo: "Vorrei capire se regolarizzazione significa pagare tasse, Siae e sorveglianza come tutti gli altri". E sulle comunali 2027 rilancia la proposta di FdI: "Milano non merita una gestione così mediocre. Noi vogliamo offrire un governo serio, all’altezza della città più importante d’Italia". L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO.

Coordinatore Orlandi, il Leoncavallo ha respinto la proposta di via San Dionigi, nonostante il Comune, PD in testa, si fosse speso per quella soluzione. Che giudizio dà di questa vicenda? Che figura fa Palazzo Marino? Milano rischia di perdere credibilità?
Una figura pessima, direi addirittura orrenda. Qui si manda il segnale che, solo perché hanno occupato per trent’anni uno stabile abusivamente, il Leoncavallo possa addirittura dettare legge e fare pressioni su una nuova assegnazione. È follia pura. Come può essere credibile un sindaco che non mette sullo stesso piano tante altre associazioni che lavorano nel sociale e che hanno davvero dei meriti? Invece il Leoncavallo ha un canale privilegiato, nonostante ogni volta che manifesta mette a ferro e fuoco la città. È un paradosso inaccettabile.

Alcuni esponenti del PD, come il consigliere regionale Bussolati, ci avevano parlato del bando come di un grande risultato per il fatto che “regolarizzava” una realtà rilevante per la città. Eppure il Leoncavallo oggi rivendica il “nomadismo”. Avevate ragione voi?
Bussolati ha davvero uno strano concetto di “regolarizzazione”. Vorrei capire se questo significa che d’ora in poi il Leoncavallo pagherà tutte le tasse arretrate, la Tari, la Siae per i concerti, la sorveglianza, come fanno tutte le discoteche e i locali di Milano. Significa che emetteranno scontrini, fatture, ricevute fiscali come chiunque altro? Oppure si parla solo di un affitto simbolico, che non mi pare corretto? La verità è che qui si continua a garantire un canale privilegiato, invece di aprire bandi trasparenti a cui tutte le associazioni possano partecipare alla pari.

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Alla manifestazione di sabato scorso erano presenti anche consiglieri PD vicini all’ala movimentista. Il cortocircuito sembra doppio: consiglieri di maggioranza in piazza contro i “padroni di Milano”, e poi il Leoncavallo che rifiuta la mano tesa dalla maggioranza. Cosa sta succedendo nel PD?
È il cortocircuito perfetto della sinistra. La presenza di Majorino lo dimostra: formalmente contestano Sala, ma nei fatti il sindaco continua a garantire un trattamento privilegiato ai centri sociali. Questo è il vero volto del PD: un partito che, anche quando finge di essere “il partito della città”, in realtà si schiera con le frange più estremiste della sinistra. E il paradosso è che lo stesso Sala, che è il principale responsabile delle scelte urbanistiche di Milano, viene indicato dai centri sociali come il “padrone di Milano”. Siamo all’assurdo.

Guardando alle comunali 2027 (o a eventuali elezioni anticipate), l’elettorato moderato sarà decisivo. Quale può essere il giudizio dei milanesi moderati sul Leoncavallo e sulla gestione del Comune? E cosa intende offrire Fratelli d’Italia a questa fetta di elettorato?
Io credo che più che parlare di “elettorato moderato” dobbiamo rivolgerci ai cittadini di buon senso. E oggi tutti i cittadini vedono sotto i loro occhi una gestione scellerata della città: urbanistica caotica, scandali continui, degrado diffuso. Tanto grave che perfino gli “amici” dei centri sociali scendono in piazza contro Sala, definendolo il “padrone di Milano”. È chiaro che non c’è più credibilità. Fratelli d’Italia vuole offrire a Milano un governo serio, capace, all’altezza della città più importante d’Italia. Perché Milano non merita di essere gestita così male.

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