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Milano
Mascherina no problem: come curare i danni proteggendo la pelle

L’estate è alle porte e nessuno di noi ha avuto il tempo di correre ai ripari. Il momento difficile che abbiamo vissuto ha lasciato i suoi segni, non solo nella mente ma anche nel corpo. Ore passate a casa, o a lavoro portando a lungo la mascherina, carenza di luce naturale, scarsa idratazione, hanno fatto sì che la nostra pelle sia ora spenta, segnata e poco pronta a ricevere di nuovo i caldi raggi del sole estivo. 

Non tutto è perduto, però, anzi. Abbiamo ancora tutto il tempo per trovare delle soluzioni che ci portino di nuovo a risplendere.  “La carenza di vitamina D, dovuta ad una scarsa esposizione alla luce naturale, poca idratazione e, in alcuni casi, indossare mascherine chirurgiche per molte ore di seguito, sono elementi che, a lungo andare, possono influire molto sul nostro stato di salute, provocando anche danni a livello estetico.” Alessandro Gualdi, chirurgo plastico, specializzato in Chirurgia Plastica ed Estetica, ricercatore, docente e divulgatore dell’approccio mini invasivo alla chirurgia plastica ed estetica, si occupa da molti anni di problematiche relative a viso, seno, corpo. La sua esperienza, come docente e ricercatore presso l’ospedale San Raffaele di Milano lo ha portato ad individuare alcune soluzioni utili a chi desidera tornare ad avere una pelle rigenerata e luminosa in tempi record.

In realtà gli accorgimenti da adottare sono pochi e alla portata di tutti: tanta idratazione: bere molta acqua e tisane di erbe per riossigenare l’epidermide; integratori: prendere, ovviamente sotto controllo medico, integratori di magnesio, potassio e vitamine; fare movimento: possibilmente all’aria aperta. Per riattivare il microcircolo e riossigenare i tessuti; esfoliazione: detergere a fondo la cute prepara a ricevere il nutrimento da parte di creme o oli idratanti al meglio; prodotti skin care: adottare una buona crema e/o olio per dare il giusto nutrimento a una pelle spenta o danneggiata;

Sarà un’estate particolare, questa. Molti di noi saranno costretti a indossare le mascherine e altri strumenti protettivi anche per 8-10 ore al giorno. I danni saranno praticamente inevitabili. Fortunatamente esistono già alcune soluzioni in grado di limitare le irritazioni e, in alcuni casi, anche di prevenirli o eliminarli del tutto. 

Uno dei metodi consigliati dal professor Gualdi è Kleresca Skin Rejuvenation: un trattamento estetico basato sulla biofotonica ispirato dalla fotosintesi. La tecnologia Kleresca stimola i processi biologici della pelle – a livello cellulare – migliorando la carnagione la qualità globale della pelle riuscendo ad indurre mediante energia luminosa un aumento di circa il 300% della produzione di collagene: radiosità del viso e processo di miglioramento che continua anche dopo la conclusione dei cicli di trattamento, sono il risultato. Oppure si può ricorrere ai trattamenti di biorivitalizzazione che apportano nutrienti allo strato profondo della cute, il derma, consentendo così alle pelle di rigenerarsi con il corretto apporto di minerali e vitamine come la A, la B6, B12, la C e la E.

“Ho deciso di investire molto sulla tecnologia perché credo che oggi utilizzare macchinari evoluti sia imprescindibile per chi lavora nell’ambito chirurgico, e in particolare della chirurgia estetica – afferma Gualdi. La precisione è tutto quando si interviene su parti delicate del viso e sui lineamenti e la scelta degli strumenti fa la differenza”.

Per quanto riguarda i danni provocati dall’indossare a lungo la mascherina, oltre a quelli citati, può essere utile intervenire con peeling di nuovissima generazione a base di TCA (acido tricloroacetico), Ossigeno, Acido Cogico ed Acido Mandelico. La combinazione di questi caustici “antagonisti” permette di esaltarne le loro proprietà, riducendo al minimo gli effetti poco desiderati come forti arrossamenti o desquamazione visibile, tipiche della vecchia generazione di peeling. Il trattamento di peeling chimico delicato è consigliato per rivitalizzare la pelle del viso, collo, décolleté, interno braccia, interno coscia, glutei; tutte le zone rilassate. Per la sua azione antibatterica, inoltre, trova indicazione anche su pelli impure, pori dilatati, acne. Infine è utile ricordare come la bassa percentuale del TCA non interferisce in maniera foto sensibilizzante, pertanto si può eseguire anche nella stagione estiva.

“In alternativa – suggerisce il dottor Gualdi - si può ricorrere a sistemi come la Carbossiterapia, un trattamento che migliora molto l’apporto di sangue ai tessuti e la loro ossigenazione o a complessi biorivitalizzanti, generalmente iniettati a livello locale e contenenti molti nutrienti tra cui anche l’acido jaluronico, la base indispensabile per mantenere l’idratazione dei tessuti".

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