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Ultimo aggiornamento: 18:20

Milano, Azione avverte: “Non siamo soddisfatti. Serve un programma nuovo e una giunta nuova”

Il segretario cittadino di Azione Francesco Ascioti traccia un bilancio in chiaroscuro del vertice di maggioranza: “Sala imposti ora i prossimi cinque anni. Sicurezza? No ad un papa straniero”. L'intervista

di Nicolò Rubeis

Milano, Azione avverte: “Non siamo soddisfatti. Serve un programma nuovo e una giunta nuova”

Dopo l'incontro di ieri col sindaco Sala, quello di Azione è un bilancio in chiaroscuro: "Noi abbiamo chiesto al sindaco di vivere questi 17 mesi non come gli ultimi dei suoi dieci anni, ma come i primi dei prossimi cinque" spiega il segretario cittadino di Azione, Francesco Ascioti, "non soddisfatto" dalla riunione. Sala si è detto pronto a lasciare le deleghe sulla Sicurezza, ma l'arrivo di un nuovo assessore non sembra all'ordine del giorno: "Palazzo Marino deve condividere i demeriti con il governo. Ma sulla sicurezza anche il Comune può fare di più" prosegue Ascioti, che comunque non crede nell'arrivo del "papa straniero" come salvatore della patria. Il sindaco ha aperto a un giro di deleghe interno. Per Ascioti "un'inutile perdita tempo. Azione pone una questione politica: c'è una fase nuova, che necessita di un programma e di una giunta nuova". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Ascioti, un suo bilancio dell'incontro?
Penso che permangano ancora delle distanze significative e delle differenze di vedute tra le forze di coalizione. Noi abbiamo chiesto al sindaco di vivere questi 17 mesi non come gli ultimi dei suoi dieci anni ma come i primi dei prossimi cinque. Speriamo che questa sia l'interpretazione per il prosieguo della consiliatura. 

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Sulla sicurezza le deleghe potrebbero essere assegnate a un assessore della giunta e non a un nome nuovo. 
Io non voglio fare il populista. E quindi non penso che serva un papa straniero che venga a fare il salvatore della patria. Allo stesso tempo non credo che sia tutta colpa del sindaco. Anzi, Palazzo Marino deve condividere i problemi con il governo e con il ministro dell'Interno. Non deve essere solo il sindaco a risolvere questo problema. 

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Ma sulla sicurezza il Comune può fare di più?
Assolutamente sì. C'è un nostro ordine del giorno che giace perduto nei meandri del Comune e non si capisce perché non è stato discusso. Per noi la sicurezza deve essere affrontata come presidio sociale e tecnologico. Forze dell'ordine ma anche telecamere connesse con l'intelligenza artificiale, assistenti sociali di strada e polizia amministrativa sui mezzi di trasporto. Penso anche a quello che è successo recentemente in Corso Como: sono fenomeni estremamente preoccupanti e complessi che vanno affrontati in modo organico e soprattutto senza populismo. E ovviamente non può bastare il Comune di Milano. 

Si va, al massimo, verso un giro di deleghe interno. Cosa ne pensa?
Un'inutile perdita di tempo. A cosa serve ridistribuire le deleghe? Se partiamo dall'assunto, come dice giustamente Sala, che tutto è stato fatto con i migliori interpreti, allora è inutile fare un valzer di taglia e cuci interno. Non è questo quello che chiede Azione e rifiutiamo il dibattito impostato su questa logica. Serve un programma nuovo e una giunta nuova. 

Sulla proposta di istituire un assessorato ai Giovani?
Vorrei prima capire cosa significa. Se dobbiamo incidere delle targhe o portare avanti azioni che non hanno ricadute pratiche, allora non ha senso. Noi dobbiamo occuparci delle emergenze e di quello che esaspera i cittadini. Non dobbiamo fare operazioni cosmetiche a caso. 

Sull'urbanistica giusto continuare con Scavuzzo?
Azione giudica molto positivamente il lavoro di Anna Scavuzzo. E quindi pensiamo che debba essere confermata. Sulla partita relativa allo stadio è stata oggettivamente bravissima. 

Per il Pd, a detta del segretario metropolitano Alessandro Capelli, era importante il rafforzamento della coalizione. 
Rispondo con una citazione di Fabrizio De Andrè: ‘Dà sempre buoni consigli chi non può dare il cattivo esempio…’

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