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Milano, rissa in corso Como. Arrestati Baby Gang e Simba La Rue
Simba La Rue

Milano, rissa in corso Como. Arrestati Baby Gang e Simba La Rue

I trapper Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati insieme ad altri nove giovani per aver preso parte a una violenta rissa con l'uso di armi da fuoco, avvenuta all'alba del scorso 3 luglio nella zona della movida di corso Como a Milano.

In manette anche altri nove giovani

Stando alle indagini congiunte della polizia e dei carabinieri, coordinati dalla procura ordinaria e quella dei minorenni, il gruppo legato ai due musicisti, Zaccaria Mouhib e Mohamed Lamine Saida, avrebbe teso un agguato a due ragazzi senegalesi fuori dal un locale di via Alessio di Tocqueville.

Durante la rissa, anche colpi di pistola

Durante la rissa, innescata da una spinta a una ragazza, erano stati esplosi alcuni colpi di pistola che hanno ferito alle gambe i due bersagli. Nell'aggressione sono stati anche colpiti con calci, pugni e con le stampelle utilizzate da Simba La Rue a causa dell'aggressione subita il giugno precedente.

Il racconto di una ragazza: ""Ho sentito qualche sparo (...) c'e' stato un fuggi fuggi generale"

"Ho sentito qualche sparo (...) c'e' stato un fuggi fuggi generale ed io e le ragazze, spaventate, siamo rimaste ferme per circa uno-due minuti sul posto a guardare cosa succedesse". Così una ragazza, che era assieme ai due senegalesi gambizzati fuori da un locale della movida milanese in zona Corso Como, ha raccontato a verbale - come riferisce l'ANSA -  i primi istanti della rissa a colpi di pistola, per quale oggi sono state arrestate 11 persone, tra cui due minori e i due trapper Simba La Rue e Baby Gang.

La testimone: "Mi è rimasto impresso un ragazzo (...) che urlava e utilizzava una stampella per percuotere violentemente entrambi"


"Ho visto Ale e Joe che venivano rincorsi e picchiati e mi è rimasto impresso un ragazzo (...) che urlava e utilizzava una stampella per percuotere violentemente entrambi". Si sarebbe trattato, stando agli atti dell'inchiesta, di Simba La Rue, ferito gravemente alla gamba il 16 giugno in provincia di Bergamo. La "caccia armata all'uomo", come la definisce il gip Guido Salvini, che si e' scatenata quella notte di luglio "da parte dell'intera banda" e' solo l'ultimo episodio in ordine di tempo di "faide" tra trapper e fatti violenti, che hanno portato pure all'ordinanza di fine luglio e agli arresti di stamani da parte del gip di Bergamo per il tentato omicidio di Simba. Negli atti si legge pure che "nella notte tra il 21 e il 22 giugno" Samir Benskar, "presunto mandante dell'aggressione nei confronti" di Simba, sarebbe stato "accoltellato da un gruppo di soggetti travisati nel comune di Jesolo", provincia di Venezia. Quella stessa sera 'Malippa', manager di Simba, gli avrebbe suggerito, intercettato, "di andare da qualche parte in serata ove potesse essere ripreso dalle telecamere, al fine di 'farsi vedere', verosimilmente per crearsi un alibi in riferimento" a quell'aggressione. Quattro gli arrestati di oggi, tra cui Simba e Malippa, che erano gia' finiti in carcere a fine luglio per la faida tra i gruppi di trapper.

Il ruolo di Baby Gang all'interno della banda

I carabinieri riferiscono che Baby Gang nella notte si è mostrato collaborativo, avendo compreso i gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Non solo, il 21enne - come riporta AdnKronos - al momento dell'arresto si è subito posto come la persona in grado di dare le indicazioni agli altri componenti del gruppo destinatari della misura cautelare, che ha subito calmato. Questo conferma le ipotesi investigative sulle gerarchie all'interno della 'gang di piazza Prealpi', la cui forza - oltre che dalla "potenza di fuoco" che riesce a esibire e dall'alto numero di follower ottenuto proprio grazie al fatto di mostrare le armi nei video musicali pubblicati sui social - deriva anche dal fatto di gravitare intorno ai due influenti esponenti della trapper italiana, ovvero Baby Gang e l'amico Simba La Rue.  

Le indagini sulla violenta rissa sfociata nella gambizzazione di due senegalesi, avrebbero inoltre dimostrato la capacità della gang di agire in ogni parte della città, anche in una zona centrale e frequentata da giovanissimi come corso Como, oltre alla disponibilità di armi, non solo da taglio, ma anche da fuoco, utilizzate "in modo comune e promiscuo" e con grande "spattacolarizzazione", come dimostra il fatto che al momento dell'aggressione di inizio luglio gli arrestati fossero tutti a viso scoperto, nonostante la notorietà.

Baby Gang aveva in casa una pistola Beretta e finti mitra

LaPresse riferisce invece che nella casa nella disponibilità del trapper Baby Gang di Sesto San Giovanni, perquisita questa notte dai carabinieri di Milano, sono state trovate armi illegali e simulacri di mitragliatori e kalashnikov. In particolare una pistola Beretta calibro 7,65 trovato sotto un cuscino con la matricola ma di provenienza non chiara. I carabinieri della Compagnia di Milano Duomo - che con l'operazione di questa notte che ha portato 8 persone ritenute appartenenti alla gang dei trapper Baby Gang e Simba la Rue in carcere e una ai domiciliari ritengono di aver 'decapitato' dopo oltre sei mesi di attività investigativa la banda - parlano di una disponibilità inusuale di armi e capacità di approvvigionarsi da parte della banda anche rispetto al passato. Non più solo armi da taglio ma da fuoco.Sono le stesse che vengono poi utilizzate per girare i videoclip musicali con l'obiettivo di accrescere il 'potere' sui social e il numero di follower.

La rissa nata da una spinta ad una ragazza

Sarebbe nata dalla spinta a una giovane ragazza la rissa con successiva sparatoria nella notte del 3-4 luglio scorso in zona corso Como a Milano e che ha portato all'arresto di 9 membri della gang facente capo ai trapper Baby gang e Simba la Rue.La giovane - G.F. - avrebbe confermato alla squadra mobile di Milano il 13 luglio 2022 le genesi e la dinamica dell'aggressione. Ha infatti riferito di essersi recata assieme ai suoi amici senegalesi - poi vittime dell'aggressione - e ad alcune ragazze in una discoteca e nelle prime ore del mattino avrebbero iniziato ad uscire. Il giovane africano è uscito pochi istanti prima di lei che lo avrebbe notato sul marciapiede opposto intento a discutere con alcuni ragazzi chiedendo che si scusassero per aver urtato la ragazza. Da quell'istante è partita l'aggressione di massa con tanto di furto di una collana di oro giallo, 400 euro in contanti, documenti di identità e vari effetti personali.

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