Milano
Milano, Sala avverte la sua maggioranza: “O si decide o si va a casa”. Ultimatum a settembre
Il sindaco di Milano fissa un confine politico: servono scelte rapide su Pgt, San Siro e urbanistica. Altrimenti si torna alle urne

Il sindaco Beppe Sala lancia un avvertimento politico ai partiti che lo sostengono: “A settembre o si fa sul serio o si va a casa”. Al centro del confronto, i grandi dossier in stallo come il nuovo Piano di Governo del Territorio, la vendita dello stadio di San Siro e la riorganizzazione urbanistica dopo l’inchiesta giudiziaria. E le tensioni nella maggioranza crescono, tra rinvii, nomi da trovare e alleanze da ricucire.
Milano, l’aut aut del sindaco Sala: “O si decide o si va tutti a casa”
Un messaggio chiaro, anche se mai pronunciato in via ufficiale, sarebbe stato recapitato da Beppe Sala ai partiti della sua maggioranza: il sindaco, parlando con chi gli è vicino, avrebbe detto che a settembre servirà “fissare i tempi: o facciamo le cose che dobbiamo fare o andiamo tutti a casa”. Uno scenario che apre al voto anticipato, nel caso in cui i grandi nodi della città dovessero restare ancora irrisolti.
San Siro, Pgt e piano casa: i tre nodi sul tavolo a Palazzo Marino
Secondo quanto ricostruisce Repubblica, le questioni decisive sarebbero tre: la vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter, la revisione del Piano di Governo del Territorio (Pgt) e l’annunciato piano casa. Tre dossier strategici che richiedono scelte nette e tempestive. Ma l’atmosfera, all’interno di Palazzo Marino, è tutt’altro che distesa. A pesare sulla tenuta della maggioranza ci sono anche le indagini giudiziarie che, nei mesi scorsi, hanno scosso l’amministrazione. Al centro, l’inchiesta sull’urbanistica che ha portato alle dimissioni dell’assessore Giancarlo Tancredi e al coinvolgimento dello stesso Sala. Secondo Repubblica, le ore successive a quella notizia avrebbero minato la fiducia reciproca tra sindaco e partiti.
LEGGI ANCHE, SAN SIRO, I VERDI: "MANCA LA MAGGIORANZA PER VOTARE LA VENDITA"
L’equilibrio precario della maggioranza
Ma il clima all’interno della maggioranza è segnato da diffidenze e silenzi. L’idea che il sindaco possa rimettere il mandato non è più vista come una minaccia vuota, ma come una reale possibilità. I tempi per scegliere un eventuale candidato alternativo non sarebbero infatti così ampi. E proprio per questo, in molti – dal Pd a Italia Viva – frenano sulle dimissioni e provano a ricucire lo strappo. Nel frattempo, la poltrona lasciata libera da Tancredi non è stata ancora assegnata. Decisione rinviata a settembre. Lo stesso mese in cui Sala convocherà la maggioranza per definire tempi, nomi e scelte politiche. A partire, ancora una volta, dal Pgt.