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Milano

Ultimo aggiornamento: 18:45

Milano vieta i lockbox degli affitti brevi: sanzioni sino a 400 euro per chi li installa

La misura decisa dal consiglio comunale: "Uso improprio delle spazio pubblico a vantaggio dei privati". Il decoro urbano e i casi di spaccio di stupefacenti

di Roberto Servio

Milano vieta i lockbox degli affitti brevi: sanzioni sino a 400 euro

Milano dichiara guerra contro i lockbox portachiavi degli affitti brevi: da  cento a quattrocento euro di sanzione, oltre alle spese di rimozione, per chi li installa. Con una modifica al Regolamento di Polizia Urbana, il Consiglio comunale ha deciso di vietarne l'utilizzo "su elementi dell’arredo urbano, della segnaletica stradale, recinzioni, cancellate, pali della luce o altre strutture collocate su suolo pubblico". Il divieto riguarda "anche strutture private che si affacciano o sporgono su spazio pubblico". Il provvedimento entrerà in vigore fra trenta giorni. 

Palazzo Marino: "Uso improprio delle spazio pubblico a vantaggio dei privati"

Spiega la nota di Palazzo Marino: "Si interviene così su un fenomeno sempre più diffuso legato alla crescita degli affitti brevi di case e appartamenti. Una prassi, si legge nella delibera di iniziativa consiliare firmata dal Consigliere Michele Albiani, Presidente della Commissione consiliare Sicurezza, 'per facilitare il check-in autonomo da parte degli ospiti, che avviene in assenza di autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico e senza corrispettivo economico, comportando così un uso improprio dello spazio pubblico a vantaggio di singoli privati; oltre al profilo del decoro urbano, la proliferazione incontrollata di lockbox comporta rischi per la sicurezza e può generare disagio per i residenti'.

I lockbox utilizzati anche per spaccio di stupefacenti

Il divieto introdotto a Milano segue quello di altre città a vocazione turistica, da Roma a Firenze, e tiene in considerazione anche un altro possibile utilizzo dei lockbox, “ovvero l’impiego di cassette portachiavi anche per attività di spaccio di stupefacenti, come accertato in recenti indagini giudiziarie”.  
 
Con l’entrata in vigore dell’integrazione al Regolamento di Polizia Urbana (art. 90) “i dispositivi rinvenuti in violazione del presente articolo possono essere rimossi coattivamente dagli uffici competenti, senza obbligo di preavviso. La rimozione avverrà con onere di spesa a carico dei soggetti responsabili”, i quali andranno incontro anche a sanzioni amministrative che vanno da cento fino a quattrocento euro.

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