Nuovo Centrodestra, fiducia alla persona
di Mauro Parolini,
consigliere regionale del Nuovo Centrodestra
Entro la prossima seduta di Consiglio, 9 consiglieri regionali aderiranno al Gruppo Nuovo Centrodestra, mentre i restanti 10 consiglieri mantovaniani del Popolo della Libertà rimarranno nel Gruppo attuale cambiandone il nome in Forza Italia.
Una decisione che arriva per un cambiamento nel panorama nazionale, una presa di posizione che nasce da ragioni forti rappresentate nella leadership di Angelino Alfano. Il nome del nuovo Gruppo dice chiaramente qual è la nostra collocazione politica, quel centrodestra di cui facciamo parte e continueremo a far parte.
Se qualcosa oggi è cambiato a livello nazionale non è certamente la stima e l'affetto per il leader Berlusconi, tanto che i nostri parlamentari voteranno contro la sua decadenza da senatore, ma è evidente che abbiamo un giudizio divergente sul momento attuale che sta vivendo il nostro Paese e sull'esigenza di sostenere l'attuale governo nazionale. Un governo temporaneo e di scopo ma che non ha oggi alternative. Farlo cadere vorrebbe dire mettere a rischio l'intero sistema Paese.
La sfida adesso è proseguire quel percorso di riforma del Paese per renderlo più liberale, eliminando quella burocrazia che ancora oggi strozza cittadini e imprese. Un tentativo tutt’altro che concluso ma che ha visto almeno un caso di successo: la Regione Lombardia. Guidata a lungo da Formigoni e ora governata da Maroni, al quale confermiamo il nostro totale sostegno per garantire la stabilità di governo necessaria per continuare a sostenere quella gestione sussidiaria che ha dato e darà sempre più forza ai corpi intermedi della società.
Non possiamo più accontentarci di elencare i mali che colpiscono il nostro Paese, a partire dalla burocrazia e dalle tasse, oggi occorre mettere in campo interventi concreti ed efficaci. E il metodo è uno solo: ridare spazio alla società e fiducia alla persona. L'imminente discussione della legge sulla competitività, proposta dall'Assessore Melazzini, va proprio in questa direzione, ed è un segnale forte sul tema della sburocratizzazione e semplificazione.