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Milano
Ora la “visual protest” di Banksy diventa quella di tutti i cittadini artisti

Da oggi sono in giro per la città di Milano i nuovi manifesti pubblicitari della mostra attualmente in corso al MUDEC- Museo delle Culture “A visual protest. The Art of Banksy”, aperta al pubblico dal 21 novembre scorso. Dopo una fase di lancio iniziale della mostra, la campagna di comunicazione mediante affissioni vira da oggi decisamente verso questa nuova iniziativa di coinvolgimento attivo del pubblico.

 

La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, mantiene una coerenza con la poetica di Banksy anche fuori dalle sale del museo, e quindi si è voluto dare un risvolto sociale e pubblico al progetto, puntando su una nuova campagna di coinvolgimento del pubblico.

Il MUDEC invita gli artisti milanesi a esprimere la loro personale ‘Visual Protest’: a partire dal 28 novembre e fino al 15 gennaio 2019, 660 manifesti della dimensione di 140x200 cm verranno affissi nella città di Milano, per dare la possibilità, agli artisti che vorranno esprimersi, di trasformare il manifesto (che presenta una enorme chiazza gialla in campo bianco con lo slogan «Free Art Space») in una loro creazione artistica originale. Ogni 15 giorni verranno affissi 220 manifesti in giro per la città, 15 giorni di tempo per ammirare i lavori. Poi, come da regolamento comunale, i manifesti verranno sostituiti per dare spazio a nuovi artisti. Lo stesso destino, del resto, che subiscono le opere di alcuni street artist, godute solo dai pochi fortunati prima della loro cancellazione, strappo, distruzione o furto.

Nessun indirizzo, nessun giudizio critico, nessuna censura, solo un’indicazione: “free graffiti space”. Il MUDEC invita a esprimere la propria ‘visual protest’ utilizzando come ‘tela’ il manifesto della mostra, aperta al pubblico fino al 14 aprile 2019. 

La mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy” sta facendo parlare di sé non solo perché, di fatto, è la prima grande mostra monografica realizzata in un museo pubblico italiano su un artista sconosciuto e ormai diventato icona mediatica, ma perché ha riscosso notevole successo anche per il numero degli sponsorche hanno sposato in pieno il progetto espositivo, sostenendolo con sponsorizzazioni e partnership a vari livelli.

Oltre ai partner storici del Museo come Fondazione Deloitte, Gruppo Koelliker (che ha fornito la Mudec Car al museo), Lavazza e Birra Poretti, la mostra vede la main sponsorship di Fidelity, e la sponsorizzazione di NowTV, Aviva, la media partnership di Vice, vede come hospitality partner Magna Pars, e le sponsorizzazioni tecniche di Trenitalia Ferrovie dello Stato, Trenord, Atm e Coop Lombardia, e il sostegno di Rinascente.

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