Regionali, dal Veneto un vento freddo lungo la schiena dei colonnelli leghisti lombardi - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:07

Regionali, dal Veneto un vento freddo lungo la schiena dei colonnelli leghisti lombardi

"In altri casi siamo stati generosi, in Lombardia saremo giusti”, ha detto Marco Osnato (FdI) tirando la volata per il collega di partito Carlo Fidanza. L'accordo sul Veneto che non va giù ai leghisti longobardi

di Fabio Massa

Regionali, dal Veneto un vento freddo lungo la schiena dei colonnelli leghisti lombardi

Chi avrà un voto in più a pochi mesi dalle elezioni regionali? Alla fine l’accordo sul Veneto ha portato un venticello freddo freddo che ha fatto correre brividi lungo la schiena dei colonnelli leghisti longobardi. Non di quelli che ormai vivono a Roma, intorno a Matteo Salvini, ma di quelli che operano sul territorio più popoloso e ricco d’Italia, la Lombardia. L’accordo sul Veneto infatti prevede che la forza politica con più consenso, anche in Lombardia, potrà esprimere il candidato presidente. E Fratelli d’Italia pregusta che sarà suo, il candidato.

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A dirlo chiaro e tondo è stato Marco Osnato, uno dei due dioscuri della politica di destra milanese: “in altri casi siamo stati generosi, in Lombardia saremo giusti”. E così facendo tira la volata all’altro dioscuro, Carlo Fidanza. Già capogruppo in Europa, Fidanza è uno degli enfant prodige della politica meneghina, accreditato di essere il principale pretendente alla poltrona sulla quale siede oggi Attilio Fontana. L’altro potrebbe essere Ettore Prandini, che molti leghisti preferirebbero per la meno marcata appartenenza di partito e per la capacità di relazioni a tutti i livelli. Ma c’è chi vocifera che lui sarà in lizza per un posto da ministro. Si vedrà. 

E il centrosinistra? Al momento non girano molti nomi

Giova notare che mentre il centrodestra ha già almeno due cartucce solo per Fdi (poi ci sarebbero anche le proposte leghiste, e quelle di Forza Italia), nel centrosinistra dopo la campagna diciamo non lusinghiera di Pierfrancesco Majorino ad oggi l’unico in campo è l’ex sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Un po’ pochino (non per la qualità della persona, beninteso, ma per la quantità dei concorrenti), per chi dovrebbe aver voglia, prima o poi, di avere la maggioranza al Pirellone.

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