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Ruby ter: testimone: "Ho portato a Karima busta con soldi tramite avvocato"

Ruby ter: testimone: "Ho portato a Karima busta con soldi tramite avvocato"

Soldi in busta per Karima El Marough. A portarglieli nel 2014, stando a quanto ha riferito oggi nell'aula del processo Ruby ter che vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari, e' stato il custode di origine peruviana dello stabile di via Santa Sofia, a Milano, doveva aveva lo studio l'avvocato Luca Giuliante, anche lui imputato ed ex legale della ragazza dalle cui dichiarazioni e' partita la vicenda giudiziaria.

Gli episodi sulle buste al centro della deposizione sono due. In un' occasione, l'uomo, che ha precisato di non avere "mai visto fisicamente i soldi", ha affermato che Ruby gli avrebbe detto "di portargli il denaro a Genova e di andarlo a prendere prima dall'avvocato Giuliante". Su questa 'consegna', il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che rappresenta l'accusa assieme al collega Luca Gaglio, ha letto alcuni messaggi whatsapp agli atti dell'indagine che risalgono all'ottobre del 2014. Da essi si evince che Ruby raccomanda al custode di farsi dare dei soldi da Giuliante e di portarli a Genova, dove risiedeva la ragazza. Della seconda 'consegna', il teste dice di sapere che gli era stato riferito che si trattava di "documenti". "Ho la coscienza pulita - ha detto il teste - parlavo con Ruby perche' dovevo organizzarmi col mio lavoro, lei a volte diventava un po' pesante, io le davo confidenza e pensava che stessi lavorando per lei". Secondo l'accusa, i soldi nelle buste costituirebbe parte del 'tesoro' assicurato da Berlusconi a Ruby per comprarne il silenzio o la reticenza nel processo in cui l'ex premier e' stato assolto dalle accuse di concussione e prostituzione minorile.

"Parlando di Ruby, Polanco mi disse che Berlusconi le aveva dato sei milioni piu' una casa in Messico". Nell'aula del processo 'Ruby ter', ultimo capitolo della saga giudiziaria, la giornalista inglese Hannah Roberts rivela cosa le avrebbe detto Marysthelle Polanco, una delle ospiti ad Arcore imputate, quando la incontro' per un'intervista poi pubblicata sul sito MailOnline sette anni fa. Tra le altre cose, la testimone afferma, davanti ai giudici della settima sezione penale del Tribunale di Milano, che Polanco le riferi' di avere un contratto con Mediaset "ma il figlio di Berlusconi, quello che gestiva Mediaset (Pier Silvio, ndr), non voleva che le ragazze coinvolte nel caso apparissero in tv e, per questo, lei non lavorava, pur avendo il contratto".

Nel corso della sua deposizione, intervallata anche dall'ascolto di parte della registrazione dell'intervista, la cronista ha spiegato che Polanco le chiese "due milioni di euro" per concederle un colloquio video da pubblicare sul sito. Di fronte alla contro-proposta di 30 mila euro "disse che non era interessata perche' voleva iniziare una nuova vita in un Paese diverso dall'Italia e non era una somma che riteneva sufficiente". "Decisi di registrare, non autorizzata da lei, le interviste che gli feci in due giorni consecutivi di gennaio - sono le parole della teste - anche se la prima registrazione non si capisce molto, perche' quello che diceva rappresentava la confessione di un reato e mi pareva importante farlo. Solo dopo che Polanco annuncio' pubblicamente di volere andare a parlare in Procura, abbiamo deciso al giornale che si poteva pubblicare, era come avere ottenuto un'autorizzazione".

"Mi racconto' - ha proseguito Hannah Roberts - che era a conoscenza del fatto che Berlusconi avesse avuto rapporti sessuali con Ruby e anche con un'altra minorenne del gruppo, Iris Berardi". Polanco avrebbe anche raccontato dei presunti incontri tra le ragazze e gli avvocati dell'ex premier per 'ammansire' le loro deposizioni in vista del processo che vede l'ex premier imputato, poi assolto, per le accuse di concussione e prostituzione minorile. "Mi spiego' che, in particolare, le istruzioni da dare a lei e a Berardi dovevano essere di piu', perche' lei sapeva molto cose, in quanto spesso viaggiava con Berlusconi, e l'altra ragazza era minorenne". Per tre volte, "la prima a Milano", stando al racconto di Polanco fatto alla giornalista, le ragazze ospiti ad Arcore incontrarono gli avvocati e, in quelle occasioni, gli venivano spiegate le risposte da dare al processo. "Dovevano dire il falso, cioe' che alle feste non succedeva nulla, invece Polanco diceva che Berlusconi aveva rapporti sessuali con le minorenni, che c'era una cena e poi dopo un momento tipo discoteca, dove le ragazze si spogliavano".

Tra gli avvocati che avrebbero 'indottrinato' le ragazze ci sarebbe stato anche Niccolo' Ghedini, storico legale del fondatore di Forza Italia. Nel 2015 la posizione di Ghedini e' stata archiviata dal gip di Milano proprio in merito all'accusa di corruzione in atti giudiziaria in relazione alla 'convocazione' delle ragazze.

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