Sala rompe il silenzio sull'inchiesta urbanistica: “Sono provato ma non mollo, Milano ha bisogno di resistere” - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 09:46

Sala rompe il silenzio sull'inchiesta urbanistica: “Sono provato ma non mollo, Milano ha bisogno di resistere”

Il sindaco di Milano a RTL: “Situazione non piacevole, ma vado avanti. Serve trasparenza e un tavolo con Comune, famiglie e costruttori”

Giuseppe Sala, indagato nell'inchiesta sull’urbanistica milanese, dichiara di non voler abbandonare il mandato. Dopo aver saputo dell'indagine da una telefonata serale, chiede trasparenza e collaborazione tra istituzioni, costruttori e Procura per risolvere la crisi dei cantieri e delle “famiglie sospese”.

Sala rompe il silenzio sull'inchiesta urbanistica: “Sono provato ma non mollo, Milano ha bisogno di resistere”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato in diretta su RTL 102.5 la sua iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che ha travolto Palazzo Marino. Una vicenda che scuote la città, ma che non frena il primo cittadino: “Sono provato, certo, ma la passione e il senso del dovere mi spingono ad andare avanti. Milano ha bisogno di stabilità, non di passi indietro”.

“Indagato? L’ho saputo da una telefonata alle 22”

Sala ha raccontato il momento in cui ha scoperto di essere indagato: “Erano le dieci di sera, mi ha chiamato il direttore del Corriere della Sera dicendo che l’indomani sarebbe uscita la notizia. Così non va bene, in un Paese democratico certe cose dovrebbero funzionare diversamente”.

Nonostante la sorpresa, il sindaco ha ribadito di non aver mai pensato alle dimissioni: “Non sono uno che molla. Expo non è stata una passeggiata, ma ho resistito. Anche ora so che bisogna farlo”.

“Le accuse sulla Commissione Paesaggio? Nessuna pressione”

In merito all’accusa principale che lo coinvolge – la firma per la nomina della Commissione Paesaggio – Sala chiarisce: “Non ho fatto pressioni, come già stabilito dal Gip. La nomina è arrivata da una selezione tecnica fatta da dirigenti comunali, io ho semplicemente firmato. Non pensiamo davvero che il sindaco valuti personalmente ogni singolo nome?”

La difesa del “modello Milano”

Il sindaco rivendica anche i risultati della sua amministrazione: “Negli ultimi 20 anni nessuna città italiana è migliorata come Milano. È sbagliato buttare via tutto. Milano si è sviluppata e il merito va anche a un sistema che ha funzionato, pur con i suoi limiti”.

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Famiglie sospese: “Serve un tavolo con tutti i protagonisti”

Sala è intervenuto anche sulla crisi delle “famiglie sospese”, bloccate in migliaia di cantieri giudiziari: “Ho incontrato il comitato e condivido la loro frustrazione. Ma non possiamo risolvere il problema da soli. Serve un tavolo con Comune, costruttori, istituzioni e soprattutto con la Procura. Solo così possiamo sbloccare la rigenerazione urbana”.

“Voglio finire il mio mandato, Milano viene prima”

A 18 mesi dalla fine del mandato, Sala non ha intenzione di fermarsi: “A settembre si riparte e voglio fare il mio lavoro fino all’ultimo giorno. Ho 67 anni, non cerco poltrone. Ma so che Milano ha ancora bisogno di guida e concretezza. Per questo resisterò, anche in mezzo alla tempesta”.

 

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