Scala, i sindacati scioperano: a rischio anche la celebre "Prima"
Anche la Fistel Cisl e la Fials Cisal aderiscono allo sciopero proclamato per il 27 giugno e il 4 luglio dai lavoratori del teatro alla Scala di Milano. La decisione, preannunciata ieri da Cgil e Uil, arriva "a seguito dell'inaccettabile decisione della direzione del teatro di rendere esecutivo l'articolo 19 del decreto 83 relativo al trattamento economico in caso di malattia". Richiamando l'importanza del riconoscimento al Piermarini dell'autonomia, i lavoratori anticipano anche di essere pronti a "mettere in campo tutte le iniziative necessarie, a partire dall'inaugurazione della stagione prossima e dell'Expo", si legge in un comunicato.
I lavoratori di Fistel Cisl e Fials Cisal rivendicano che, con l'applicazione alla Scala delle trattenute sui giorni di malattia previste per il pubblico impiego, si ignorano "le proporzioni reali di cui consta la retribuzione di un dipendente di una fondazione lirica". Il decreto, a detta dei lavoratori, trascura il fatto che alla Scala l'assenteismo sia sempre stato "sotto livelli fisiologici". "Ci stupisce e ci sconcerta - scrivono i sindacati - la decisione della direzione generale, che ci da' ancora una volta la triste conferma della mancanza di sintonia ai vertici della fondazione". L'autonomia del teatro "e' una necessita' imprescindibile per la citta' di Milano, per il suo sistema cultura in vista dell'Expo e a garanzia del suo futuro produttivo". "I lavoratori - concludono - si dichiarano disponibili a profondere qualunque sforzo per la riuscita di una manifestazione fondamentale per l'immagine del Paese, ma questo potra' avvenire solo in un quadro di certezza di regole, attraverso una contrattazione che tocchi tutti i nodi ancora irrisolti e in una fondazione realmente autonoma".