Scala, Pereira addio. Delegazione a Salisburgo. Arriva Audi? Inside
di Fabio Massa
La vicenda è nota. Alexander Pereira, sovrintendente in pectore della Scala, avrebbe comprato delle produzioni da Salisburgo. In pratica, la Scala acquista sette spettacoli per una cifra di un milione e duecentomila euro dal Festival austriaco che, guardacaso, dirige lo stesso Pereira e che ha - negli ultimi tempi - una bella grana di bilancio. Oggi Repubblica spiega che il destino di Pereira verrà deciso nei prossimi venti giorni, e che già il 5 maggio un cda straordinario si riunirà per tirare le somme. Affaritaliani.it può rivelare che, tuttavia, i giochi paiono essere fatti già oggi. Perché la situazione è chiara, e, stando a rumors, il sindaco di Milano Pisapia, di solito conciliante per natura, pare abbia adottato una posizione di rigida giurisprudenza: occorre guardare le carte e prendere decisioni. Il problema è proprio questo: chi ha i documenti? Essendo una trattativa tra Pereira e Pereira, come hanno titolato i giornali austriaci, i documenti ce li ha proprio il futuro sovrintendente e il teatro di Salisburgo. E questo è un grosso problema. Settimana prossima, quindi, una delegazione scaligera dovrebbe andare a Salisburgo per prendere visione delle carte. E per poterle poi confrontare con quelle che dovrà esibire Pereira. Difficile che possano dare esiti diversi da quelli pubblicati sui giornali. Difficilissimo. Quindi, adesso, il problema non è se Pereira debba rimanere o no in sella, ma come verrà disarcionato da cavallo.
Lui, per adesso, continua a sostenere di non aver fatto nulla di male. E si è messo in una posizione fortemente difensiva. Dunque pare esclusa la prima opzione (sulla quale una parte del consiglio sta lavorando molto). Ovvero che la situazione venga risolta "senza spargimenti di sangue". Lui darebbe le dimissioni e la Scala non affonderebbe il colpo. La seconda opzione è invece un licenziamento in tronco per giusta causa. A propendere per questa strada c'è chi vuole dare un forte segnale di trasparenza. Si vocifera che Daniel Barenboim, che è molto amico dell'attuale sovrintendente Lissner, darebbe Pereira per spacciato. Il sindaco lo avrebbe definito "un pasticcione". Altri invece lo chiamano "l'inaffidabile" per la sua tendenza a non dare mai punti di riferimento certi. In ogni caso "unfit" per governare la Scala per cinque anni.
Dunque, stando alle indiscrezioni di oggi, adios Pereira. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, l'iter da seguire sarebbe chiarissimo: si porterebbero le lancette dell'orologio indietro. Visto che Lissner ha un contratto fino a settembre, il tempo per decidere c'è, azzerando tutto ma ripartendo dai nomi che si erano fatti qualche mese fa. Da escludere ci sarebbe la prorogatio dell'attuale sovrintendente. Buone chances tornerebbe ad avere Pierre Audi, direttore artistico dell'opera nazionale Olandese, franco libanese che conosce benissimo l'italiano e che è apprezzato da molti membri del consiglio.
@FabioAMassa