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Milano
Scalpelli: “Parisi? Ottimo. Ma Sala è avvantaggiato”
Sergio Scalpelli

di Fabio Massa

Sergio Scalpelli, ex assessore con Albertini, oggi in Fastweb (dove Stefano Parisi ha fatto l’amministratore delegato), è un osservatore “privilegiato” delle cose milanesi. Sostenitore di Beppe Sala, renziano, estimatore di Parisi, si trova in quella condizione in cui può giudicare conoscendo da vicinissimo entrambi gli uomini. Affaritaliani.it lo ha intervistato

Sergio Scalpelli, ormai è ufficiale: Parisi ha detto di sì per correre a Milano con il centrodestra.
Sarà una competizione davvero interessante. E devo dire per certi versi inaspettata.

Perché?
Perché il cliché che avevamo tutti immaginato era quello che a una candidatura Sala a centrosinistra il centrodestra avrebbe opposto un nome di testimonianza.

Parla di Sallusti?
Parlo di Sallusti, di Gallera… Persone molto degne, ma che secondo me non avrebbero mai potuto competere per vincere. Diciamo che invece il centrodestra a guida leghista ha fatto una cosa diversa.

Incuriosito?
Molto. In particolare sono incuriosito da due scenari. Il primo vede il centrosinistra che tiene di fronte alla candidatura Parisi. Se il centrosinistra riuscirà a mantenere l’unità dalla sinistra più estrema al Pd alla componente civica, io penso che sarà molto competitivo.

Viceversa?
Se si dovesse spaccare la partita per Milano si apre, e questo è il secondo scenario. Anche perché si tratta di due candidati che hanno un profilo personale molto simile.

Lei sostiene Sala, ed è amico anche di Parisi.
Io sostengo Sala perché il tema di fondo è l’affermazione nel Pd della posizione di Renzi, il tentativo riformista e innovativo del premier. La partita di Milano sarà molto importante.

Così veste di importanza nazionale una partita locale.
Checché se ne dica, malgrado si cerchi di circoscrivere le elezioni milanesi a una questione puramente cittadina, per tante ragioni Milano ha per forza una vocazione anche nazionale. Quello che succede a Milano ha un impatto molto grande. A differenza di elezioni come a Napoli o a Roma, che sono segnate da problemi enormi ma locali, quella di Milano è una partita più grande e più significativa. Non solo tra centrodestra e centrosinistra ma anche tra anime del centrosinistra.

Che cosa ne pensa di Parisi?
Bravissimo. E’ un fior di candidato. E’ un riformatore liberale, uno che alla città può fare solo del bene.

Sorpreso della scelta di candidarsi?
Sì, io come quasi tutti ho pensato che di fronte alla candidatura di Sala il centrodestra avrebbe abbozzato.

Secondo lei adesso per Sala la strada è in salita?
Io credo che sui blocchi il centrosinistra e quindi Sala hanno il vantaggio di arrivare dauna fase di governo importante. Hanno il vantaggio di una coalizione più strutturata e di un Pd molto robusto sul piano elettorale. Io penso che il centrosinistra abbia un vantaggio sui blocchi. Ma un centrodestra che si compatta su una figura competitiva e che parla a quell’elettorale centrale della società milanese, che nel 2011 si era astenuto e quindi aveva favorito l’ascesa di Pisapia riveste comunque un problema per Sala.

@FabioAMassa

Tags:
sergio scalpellistefano parisi







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