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Milano
Scuolabus dirottato, Sy: "Il mio obiettivo era il tribunale Milano". VIDEO
Ousseynou Sy

Scuolabus: Sy, mio obiettivo era andare in tribunale Milano

Il tribunale di Milano sarebbe stato l'obiettivo finale del dirottamento dello scuolabus con una cinquantina di ragazzi da parte Ousseynou Sy. Lo ha raccontato l'autista nel processo in cui e' imputato per strage dopo che il 20 marzo dello scorso anno ha tenuto in ostaggio gli studenti della scuola media 'Vailati' di Cremona, due insegnanti e una bidella e poi ha dato fuoco al bus a San Donato Milanese. "Volevo andare in tribunale a Milano - queste le parole di Sy davanti alla corte d'assise lunedì 3 febbraio - volevo andare oltre l'Adda (fiume, ndr) dove c'e' la competenza di Milano. Volevo andare in tribunale a raccontare l'orrore che sta accadendo davanti ai miei occhi". In un primo momento, era parso che Sy avesse cambiato versione rispetto a quella del dirottamento verso l'aeroporto di Linate. "Questa e' nuova - ha osservato il pm Luca Poniz - nel primo interrogatorio aveva detto che l'obbiettivo era di andare a Linate per portare lei e i bambini in Africa". Poi, su richiesta di altre precisazioni, Sy ha spiegato: "Sapevo bene che sarei stato arrestato, volevo raccontare la mia storia e che facesse il giro del mondo". Dunque, stando a queste dichiarazioni, il suo proposito era farsi arrestare in un territorio dove vige la competenza territoriale di Milano.

La Corte d'Assise disponde la perizia psichiatrica su Sy

 La Corte d'Assise di Milano ha disposto una perizia psichiatrica per accertare la piena capacita' d'intendere e di volere di Ousseynou Sy, l'autista che il 20 marzo dello scorso anno tenne in ostaggio una cinquantina di bambini, due insegnanti e una bidella a San Donato Milanese. I giudici, che conferiranno l'incarico agli esperti chiamati a dare una valutazione il 10 febbraio, hanno accolto l'istanza della difesa. Sy e' accusato di strage, sequestro di persona aggravato dalla minore eta' delle vittime, incendio, resistenza e lesioni, tutti aggravati dalla finalita' di terrorismo. "Tutto e' scattato nella mia testa dopo l'approvazione del cosiddetto decreto Salvini bis - ha detto Sy, tra le altre cose, nel suo esame in aula - Volevo fare un gesto dimostrativo, ma senza far del male a nessuno. Sono sette anni che faccio il conducente e ho vissuto sulla mia pelle ogni tipo di razzismo: insulti, sputi e pugni". ". Il bus venne fermato dai carabinieri lungo la strada verso l'aeroporto di Linate: "Pensai che magari, se fossi riuscito a scappare, avrei potuto farla franca, ma gia' sapevo che sarei stato arrestato". "A nostro avviso dalla storia di Sy non emerge nessuna patologia di tipo psichiatrico - considera l'avvocato Antonino Andronico, legale di parte civile in rappresentanza dei bambini che erano sul bus - oggi ha dimostrato di essere lucido".

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