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Milano
Sel avverte Sala e il Pd: "Non a noi le prove di lealtà"

IL COMUNICATO DI SEL MILANO

La vittoria di Giuseppe Sala alle primarie del centrosinistra chiude una fase politica e, di conseguenza ne apre un diversa che richiede a tutti una importante riflessione anche alla luce del consenso di Sala inferiore a molte previsioni. Dato che va tenuto presente da tutti in vista della scadenza elettorale.

In primo luogo il risultato del voto ci dice che bene abbiamo fatto a volere ed ottenere le primarie e a parteciparvi: il risultato del voto ci dimostra che Sala era battibile e male ha fatto chi, scommettendo sul "tanto peggio tanto meglio" si è chiamato fuori già dal mese di settembre. Non è sull'abbandono del campo che si costruiscono progetti politici larghi ed innovativi a sinistra.

Il voto ha anche evidenziato una forte presenza della sinistra del centrosinistra. Sappiamo che i voti di Balzani e Majorino non sono perfettamente sommabili, ma in gran parte sono sovrapponibili e necessitano di una reale rappresentanza politica che non può trovare spazio nel PD in nessuna delle sue articolazioni.

Questo dato ci impone in primo luogo una riflessione sulla rappresentanza di quel 57%. Dovremo però al contempo dipanare alcune fondamentali incognite che attengono alla natura della coalizione che candida a sindaco Giuseppe Sala: il suo perimetro, la sua regia, la sua proposta programmatica. Non basta evocare genericamente il patto di lealtà, ma bisogna praticarla nelle scelte e nei fatti.

In questo senso, certo non aiutano le arroganti dichiarazioni del suo fan D'Alfonso che pensa di azzerare una partita che ha coinvolto tutta la città. Questo metodo di relazione politica sarebbe il miglior regalo alla destra, soprattutto di quella destra dell'odio che si cela dietro la candidatura di Parisi.

Sono anche inaccettabili le ingerenze e le illazioni sulle scelte di chi, come SEL, è un socio fondatore del centrosinistra milanese e, a differenza di altri, si è sempre battuto per le primarie.

Restando sul piano della partecipazione e di una riflessione aperta e inclusiva come abbiamo sempre fatto, che avrà come esito materiale l'Assemblea metropolitana come sempre in questi mesi, ci impegniamo a svolgere nei prossimi 15 giorni le assemblee dei nostri circoli e a realizzare una iniziativa pubblica aperta a quei soggetti della sinistra, organizzati e non, che insieme a noi hanno lavorato perché il laboratorio Milano non venisse archiviato.

Ci aspetta un lavoro complesso per non ridurre la sinistra milanese ad una presenza ancillare o, forse peggio, alla ridotta dei rancori. La sfida e' aperta e non riguarda solo noi.

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