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Milano
Sindaco, le opzioni di Sala e le possibili scelte del centrodestra
Italia Direzione Nord 2019: Beppe Sala

Sindaco, le opzioni di Sala e le possibili scelte del centrodestra

Nell’articolo "Sindaco, i dubbi di Sala e l'identikit del centrodestra" di Giannino Della Frattina su Il Giornale del 7 gennaio 2020 vengono analizzate le possibili scelte di Beppe Sala e del Centrodestra in vista dell’elezione del sindaco di Milano nel 2021. “Al ritorno dalle vacanze estive – scrive il giornalista - sul tavolo ci dovranno essere i nomi dei candidati.” Il 2020 sarà dunque un anno cruciale. Sul tavolo di Sala, come ricorda Della Frattina, ci sono tre opzioni: ricandidarsi, assumere un ruolo politico a livello nazionale o tornare a fare il manager di alto profilo nel settore privato. Secondo il giornalista de Il Giornale, in cima ai suoi desideri ci sarebbe la seconda opzione, “ma per mandare tutto a buon fine – si legge nell’articolo - ci vogliono anche congiunture politiche favorevoli che facciano coincidere la chiusura del suo mandato a Milano con una grande sfida elettorale nazionale”, non dovesse essere così la via sarebbe quella di una ricandidatura a Palazzo Marino, preferita a incarichi manageriali. Lo stesso Sala – ricorda Della Frattina – aveva dichiarato che un lavoro da manager, dopo l’esperienza come sindaco, non sarebbe forse più nel suo modo di essere. Sempre Sala aveva però anche precidato che «la scelta di fare nuovamente il sindaco dovrebbe essere davvero sentita, non lo farei mai come un ripiego o perché non mi resta altro da fare: è un ruolo così delicato e soprattutto così faticoso che per deciderlo dovrò essere davvero convinto».

Un’alternativa in caso di non candidatura di Sala, potrebbero essere – si legge nell’articolo de Il Giornale - Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, e Roberto Tasca, l’assessore al Bilancio del Comune: “entrambi ottimi nomi – scrive Della Frattina - ma che sarebbero decapitati dal diabolico meccanismo delle primarie che, se non disinnescate (e questo è un problema), saranno il collo di bottiglia attraverso il quale i due cavalli della società civile farebbero molta fatica a passare. Essendo quello l'ideale campo dei due Pierfrancesco: l'eurodeputato Majorino e l'assessore Maran, gli ex golden boy del Pd che aspirano a diventare grandi sullo scranno da sindaco.”

E sul fronte del centrodestra? “dando per complicata la candidatura di Salvini – spiega Della Frattina - ciò che c'è di certo è l'identikit del candidato: un grosso nome della società civile battezzato dalla Lega e gradito a Forza Italia e Fratelli d'Italia. Un personaggio alla Albertini”. L’ex sindaco Albertini ha infatti dichiarato ad Affaritaliani.it Milano di essere stato contattato, ma di non essere disponibile per un ritorno (qui l'articolo in merito). “Molto quotati – dice Della Frattina - anche i nomi del presidente di Assolombarda Carlo Bonomi che nel frattempo si giocherà la partita nazionale per il vertice di Confindustria e dell'ex numero uno della Statale Gianluca Vago che con Resta potrebbe dar luogo a un affascinante derby tra rettori. Rimanendo nella società civile, una candidatura di grande prestigio potrebbe essere quella di Sergio Dompè, grande imprenditore biofarmaceutico ... Qualche abboccamento c'è stato con Guido Bagatta in quel mondo leghista nel quale si affaccia a poco a poco una pazza idea: mandare al piano nobile di palazzo Marino una donna. Magari giovane e leghista come Silvia Sardone, sponsorizzata non da pivellini, ma da un politico di lungo corso come Roberto Maroni... E se, nonostante i rapporti non idilliaci con il «capitano» Salvini a cui sono molto più vicini il presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera Alessandro Morelli o l'assessore regionale Stefano Bolognini, fosse proprio Maroni l'uomo forte da schierare contro Sala?”

Tanti nomi e tanta carne al fuoco per un ruolo ambito, ma tutt'altro che semplice. Non resta che aspettare l’autunno per conoscere tutti i nomi in lizza.

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    elezioni sindaco milanobeppe sala







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