Tav, blitz antiterrorismo della Digos

Operazione della Digos nei confronti di alcuni attivisti dell'area No Tav accusati di terrorismo. Quattro persone sono state arrestate. Gli episodi contestati risalgono al 2013 e secondo indiscrezioni dovrebbero essere avvenuti in Val di Susa.
Sono partite anche le perquisizioni nei confronti degli stessi attivisti, sia a Torino che in Val di Susa. Si tratta di un'operazione congiunta tra le procure di Milano e Torino.
Dei 4 arresti della Digos di Torino a carico di militanti No Tav, 3 sono stati eseguiti nel capoluogo piemontese e uno a Milano. Si tratterebbe di anarco-insurrezionalisti. I fatti contestati si riferiscono alla notte tra il 13 e il 14 maggio scorso, quando il cantiere di Chiomonte fu oggetto di un violento attacco, con i poliziotti all'interno bersagliati da un fitto lancio di oggetti e da una ventina di bombe molotov.
Gli anarco-insurrezionalisti arrestati sono Claudio Alberto, 23 anni, Nicolo' Blasi, 24 anni (gia' detenuto), Chiara Zenobi, 41 anni e Mattia Zanotti, 29 anni. Militano tutti nell'ala radicale anarchica. In particolare, Blasi, Alberto e Zenobi, organizzano e partecipano assiduamente a tutte le manifestazioni contro la linea Tav, sia in Valsusa che a Torino, e sono attivi anche in tutte le iniziative di protesta organizzate davanti al Cie di corso Brunelleschi, al carcere, quelle contro la polizia e in solidarieta' con gli inquisiti del movimento No Tav e per le famiglie sfrattate. Contestualmente agli arresti sono state eseguite molte perquisizioni: 3 a Castellamonte (To), Rueglio (To) e Oglianico (To), 5 a Torino, 2 a Milano e una a Teramo. L'accusa nei confronti degli arrestati e' di attentato con finalita' terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione di armi da guerra, danneggiamento. La notte tra il 13 e 14 maggio venne portato un violento attacco al cantiere di Chiomonte e alle forze dell'ordine che lo presidiavano. Gli assalitori, con il volto coperto e abbigliati con indumenti di colore scuro, provenienti dall'area boschiva sovrastante la Val Clarea, hanno sferrato attacchi simultanei a quattro cancelli del cantiere (4, 5, 8 bis e 8) lanciando bengala, razzi esplosi lanciati con un rudimentale mortaio, artifici pirotecnici, bombe carta e numerose bottiglie incendiarie.